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“Eni interrompa l’accordo con la società israeliana che opera nei territori occupati”: la petizione di ReCommon

ReCommon lancia una petizione per chiedere a Eni di interrompere il suo accordo con la società Ithaca Energy, controllata per l’89% da Delek Group, una delle più grandi aziende energetiche israeliane, inserita dal 2020 nella lista nera delle Nazioni Unite per quanto riguarda le aziende che operano nei Territori Palestinesi occupati illegalmente in Cisgiordania. Quelli su cui si è espresso di recente anche il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, annunciando l’intenzione del governo di promuovere l’occupazione illegale, ridando ai coloni la possibilità di insediarsi in territori liberati dal 2005. “Eni ha una forte relazione d’affari con una società che di fatto sta contribuendo a finanziare la guerra in Medio Oriente” commenta Eva Pastorelli di ReCommon. “Ci sembra doveroso che la società civile italiana faccia sentire la sua voce e chieda alla principale multinazionale del nostro Paese di interrompere questo legame così controverso. Nessun interesse economico – continua – può giustificare il perpetuare un conflitto che ha già mietuto decine di migliaia di vittime e di cui al momento non si vede una fine”.

L’accordo di Eni con la Delek Group – Lo scorso aprile, il colosso energetico aveva siglato un accordo di fusione tra la sua controllata del Regno Unito e la britannica Ithaca Energy, braccio operativo di Delek Group nel Mare del Nord. La sinergia con Ithaca Energy, con sede ad Aberdeen (Scozia), infatti, si pone come obiettivo la produzione nel Mare del Nord di oltre 100mila barili di petrolio al giorno a breve termine e di oltre 150mila entro il 2030. A ottobre 2023, Ithaca aveva ottenuto tre licenze petrolifere nel Regno Unito, nonostante le preoccupazioni delle Nazioni Unite circa il coinvolgimento della sua società madre negli insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata.

Delek Group nella lista nera delle Nazioni Unite – “Di fatto, i proventi del 2023 di Ithaca Energy, oltre 350 milioni di dollari – ricorda ReCommon – sono stati trasferiti quasi interamente a Dalek Group, complice della violazione dei diritti del popolo palestinese”. L’annuncio dell’assegnazione delle licenze petrolifere, tra l’altro, è stato dato poche settimane dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Nei mesi scorsi Amnesty International ed esponenti politici dell’opposizione, avevano chiesto che le licenze di Ithaca venissero riviste e revocate. “Delek Group assicura servizi per sostenere il mantenimento degli insediamenti israeliani e, sempre negli insediamenti, impiega risorse naturali, in particolare acqua e terra, per scopi commerciali. Recentemente – denuncia la ong – sono emerse prove che dimostrano come il Gruppo Delek abbia legami con l’esercito israeliano”. I veicoli delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno potuto rifornirsi di carburante presso centinaia di stazioni di servizio di proprietà di Delek Israel, un’altra delle filiali di Delek Group. Per ReCommon l’accordo con Eni è “l’ennesima conferma della volontà dell’azienda di continuare con il suo ‘business as usual’ fossile a danno del clima e dell’ambiente, in questo caso aggravata dal rapporto con Ithaca Energy, complice della violazione dei diritti del popolo palestinese”.