Gaffe del senatore Maurizio Gasparri che, nella foga di esporre il ddl di Forza Italia sul reddito di maternità (sostegno di 1.000 euro al mese per le donne che rinunciano all’interruzione di gravidanza), fa confusione tra la canzone anti-abortista di Nek “In te” col brano “Perché lo fai?” di Marco Masini, che parla di tossicodipendenza.
Ospite della trasmissione L’aria che tira (La7) il capogruppo dei senatori azzurri, rivendica l’applicazione puntuale della 194: “Noi concretizziamo l’aiuto alla donna. L’aiuto di solito è un bel discorso, “Perché lo fai?”, come diceva la canzone di Masini contro l’aborto, cioè un bel pistolotto, di cui la donna non se ne fa nulla. La mia proposta non muta la 194, anzi ne è l’attuazione”.
Gasparri poi si rende protagonista di una concitata polemica con la deputata del M5s Gilda Sportiello, che smonta la proposta di legge in tutti i suoi aspetti: “Non si sono smentiti, siamo ancora nel solco della squallida propaganda sul corpo delle persone. La legge 194, che conosco molto bene, va applicata in tutte le sue parti, anche in quella che dice che in presenza di medici obiettori di coscienza dovrebbe essere garantito sempre, ovunque e comunque il diritto delle donne ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza. Questo governo deve garantire questo diritto e invece si rifiuta”.
E rincata: “Questa proposta è inattuabile ed è solo propaganda sul diritto di aborto, perché, de davvero questo governo volesse garantire una genitorialità serena, dovrebbe parlare di precarietà del lavoro, di salario minimo, di diritto alla casa, di congedi di paternità“.
“Questo è benaltrismo”, insorge Gasparri.
“No, Gasparri – ribatte la parlamentare – Lei è in Parlamento dal ’92, ma cosa ha fatto per garantire ai giovani di questo paese la serenità?”
“Lei mi risponda della legge 194 – replica il senatore brandendo dei fogli evidenziati in arancione – Lei fa una squallida propaganda. Bugiarda e ignorante. Lei non conosce la legge, sta in Parlamento da poco tempo”.
“Conosco bene la legge, ma purtroppo non ho il suo stesso curriculum”, ironizza Sportiello.
“Sono stato eletto dai cittadini per meriti e competenza – urla Gasparri – Lei scomparirà prima che imparino il suo cognome“.
“Ma io non ho l’ambizione di far ricordare il mio cognome per aver fatto delle proposte che negano un diritto e che sono misogine e propagandistiche“, risponde la deputata pentastellata.