La Regione Veneto è talmente preoccupata per il “generale ritardo” nella realizzazione delle opere per le Olimpiadi Milano Cortina 2026 che ha dato mandato a un proprio rappresentante di riportare la considerazione critica nel consiglio di amministrazione di Simico, la società pubblica che sta realizzando palasport, pista da bob, strade e villaggi olimpici. Il rilievo non proviene dalle associazioni che si oppongono a un eccesso di cemento e asfalto sulle Alpi, legato ai Giochi invernali, ma direttamente da uno degli enti pubblici che dal 2020 costituiscono la compagine societaria. Simico è infatti controllata per il 70 per cento dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dell’Economia e finanza, e per il 30 per cento da enti territoriali, le Regioni Lombardia e Veneto (10 per cento ciascuna) e le Province autonome di Trento e Bolzano (5 per cento ciascuna).

Il 27 giugno si è svolta a Roma, in via don Sturzo sede della società (in modalità videoconferenza) l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio chiuso il 31 dicembre 2023. In previsione dell’incontro, il 18 giugno la giunta regionale del Veneto ha approvato una delibera, introdotta da una relazione dell’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. Proprio dalla relazione sono emerse le preoccupazioni riguardanti i tempi dei lavori. “L’Area Infrastrutture, Trasporti, Lavori Pubblici, Demanio e la Direzione Infrastrutture e Trasporti, Strutture regionali competenti per materia, con nota mail del 17 giugno 2024, in risposta alla nota della Direzione Partecipazioni Societarie ed Enti regionali del 13 giugno 2024, prot. 286695, hanno riscontrato un generale ritardo nella realizzazione delle opere previste” scrive Calzavara. È vero che hanno “rilevato una particolare attenzione della Società nell’accelerazione di alcune procedure già nei primi mesi del 2024”, eppure hanno “evidenziato la necessità di rafforzare l’attività costante di monitoraggio per ciascuna opera, con l’obiettivo di poter intervenire puntualmente per rimuovere eventuali ostacoli nella realizzazione, con particolare riferimento agli interventi relativi agli impianti sportivi strettamente funzionali all’evento olimpico”.

La presa di posizione ufficiale della Regione, che contrasta con tanti facili entusiasmi, è diventata di pubblico dominio, con la pubblicazione sul Bur del Veneto, alla vigilia dell’arrivo a Cortina del ministro Matteo Salvini, che deve visionare lo stato di avanzamento dell’opera più controversa e a rischio. A quattro mesi e mezzo dall’apertura dei cantieri da parte dell’Impresa Pizzarotti, dopo il movimento terra, sono iniziati i lavori di rinforzo e palificazione, che preludono alle gettate di cemento. Vicino al villaggio degli operai è stato predisposto il mock-up, un modello di pista in grandezza naturale di una curva. È lungo 15 metri, mentre tutta la pista ha uno sviluppo di 1.650 metri. In questi giorni è stata effettuata la prova del ghiaccio, che deve verificare la funzionalità del sistema che utilizza il glicole per la produzione del freddo. Secondo un primo cronoprogramma, il mock up avrebbe dovuto essere pronto già a fine marzo. La messa a punto cade, invece, in estate. Il rappresentante della Regione ha quindi messo a verbale dell’assemblea le conclusioni delle strutture tecniche regionali sul “generale ritardo”, pur a fronte della ”accelerazione di alcune procedure nei primi mesi del 2024”. Inoltre ha raffigurato l’esigenza del monitoraggio, non solo sulle opere sportive, necessarie per far svolgere le gare. In Veneto le opere comprendono: nuova pista da bob di Cortina (125 milioni di euro), ristrutturazione del Palaghiaccio di Cortina, restauro del trampolino storico a Zuel, villaggio olimpico a Fiames, impianto di risalita a Socrepes (con garage). Ci sono poi le due varianti stradali di Cortina e Longarone, la prima comincerà solo dopo i Giochi (è finanziata parzialmente), mentre la seconda è in fase più avanzata di progettazione.

La preoccupazione non è passata inosservata a Cristina Guarda, consigliere regionale di Europa Verde, ora eletta all’Europarlamento, da sempre critica verso il progetto della pista da bob. “Mentre gli atleti italiani si allenano alacremente con l’obiettivo di stabilire nuovi record nelle discipline invernali, il Veneto batte tutti sul tempo e guizza in avanti fissando un nuovo primato: quello dei ritardi! A certificarlo non è il Guiness dei primati, né tantomeno uno dei soliti Comitati del malaugurio, ma bensì la Regione Veneto stessa”. Descrive quindi le valutazioni contenute nella delibera e commenta: “Questa edizione delle Olimpiadi invernali fa già parlare di sé in termini di grandezza: grande dispendio di risorse economiche, grande impatto ambientale e grandi ritardi. Non resta che attendere l’esito finale dell’intero evento per stabilire se a tutto questo si aggiungerà anche un grande imbarazzo a livello nazionale”. Il risultato economico di Simico si è concluso con un attivo ante-imposte di 123mila euro, che si è ridotto a un utile d’esercizio di 21.941 euro. Nel bilancio la voce di costo maggiore è dovuta al personale, passata da 2 milioni di euro del 2022 ai 4,2 milioni del 2023.

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Milano-Cortina, per Salvini non esistono problemi: “Ritardi sulla pista da bob? Macché, siamo in anticipo”

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