Nord Italia, qualche decennio addietro, tra le nebbia lontana di una prima periferia popolare. Nel ripetersi quotidiano della coreografia macabra dei gesti di sbudellatura, scuoiatura e taglio della carne, un macellaio si taglia un pezzo di pollice. La ferita si infetta. Un batterio spegne lentamente l’uomo robusto fino alla diagnosi finale. Il figlio (l’autore del libro) lo osserva e lo accompagna con lo sguardo e fisicamente in un rigoroso e pudico trapasso tra carne e carne, tra uomo e uomo. Possibilità di vittoria: 10%

Incipit: “Soprattutto il sabato il mercato è preso d’assalto da una massa di persone. Ci sono folle nelle corsie, non si passa. Di fronte a ogni banco uomini e donne si spingono e parlano forte. Sembrano una versione insurrezionale di Wall Street. Dentro i banchi dei commercianti con furia si accelerano i movimenti, per servire tutti il prima possibile. C’è una danza lì dentro, con persone a loro volta in massa, che devono prevenire le traiettorie dei movimenti l’una dell’altra, una dell’altro. Qui per esempio si vendono carni: di pollo, di agnello, di coniglio”.

Che significato ha per lei “Invernale”?
“Per me è il libro in cui cerco di usare al meglio la mia scrittura per onorare la memoria e la figura di mio padre. Siccome di padre ce n’è uno, anche questo libro a modo suo è unico.

Perché scrive?
“Sento l’urgenza di condividere ciò che provo, penso e percepisco, quindi per me è importante esprimermi. Ma non so farlo in nessun altro modo se non scrivendo. Ecco perché scrivo”.

Un romanzo che le ha sconvolto la vita (nel bene o nel male).
“Nessuno”.

Voltolini ha 65 anni e da oltre trenta pubblica racconti, romanzi, saggi. È stato anche un inesauribile creatore di avventure letterarie su carta e online, tra cui il celebre blog Nazione Indiana. È tornato ad insegnare alla Holden dopo tredici anni e tiene due corsi di scrittura.