di Sonia Surico
Dal 20 al 24 giugno, la suggestiva città di Taormina ha accolto la quattordicesima edizione del Taobuk – Taormina Book Festival, un evento che ogni anno richiama appassionati di letteratura, attualità, scienza e spettacolo. Tuttavia, durante la serata andata in onda mercoledì 3 luglio, la conduzione di Antonella Ferrara e Massimiliano Ossini non è riuscita a nascondere l’evidente tensione. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, sono stati accolti da un coro di fischi da parte del pubblico presente. Una manifestazione di dissenso che riflette il malcontento per le loro politiche.
Di fronte alle contestazioni, Antonella Ferrara ha cercato di riportare la calma: “Scusate no, questo non è consentito”. Un tentativo già fatto poco prima anche da Ossini. Eppure, chi ha seguito la serata da casa ha assistito a tutt’altra versione. La trasmissione, infatti, ha tagliato completamente i momenti di contestazione. Sui piccoli schermi, i fischi e le proteste sono stati sostituiti da silenzi e applausi, creando una narrazione completamente distorta della realtà.
Anche la puntata disponibile su RaiPlay segue questa linea, omettendo ogni traccia del dissenso manifestato dal pubblico.
Ma davvero c’è da stupirsi? La verità è che la Rai è sempre stata un prezioso strumento nelle mani dei partiti, ma oggi, grazie alla lungimirante legge introdotta da Matteo Renzi, abbiamo raggiunto nuove vette di controllo politico. In fondo, perché mai dovremmo voler vedere la realtà così com’è, quando possiamo averne una versione migliorata e “autorizzata”? E soprattutto, fino a quando accetteremo tutto questo? Fino a quando continueremo a far finta che sia tutto normale?