Opposizioni unite al Palazzo della Cassazione a Roma per depositare il quesito referendario per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata su cui raccogliere le firme, oltre all’attività già in essere dei Consigli Regionali guidati dal centrosinistra.

Da Italia viva fino a Rifondazione Comunista, assieme ad ANPI e CGIL, segretari, leader di partito e rappresentanti, si sono ritrovatati tutti a Piazza Cavour. Unico assente Carlo Calenda e la sua Azione.

“La via del referendum abrogativo che intraprendiamo oggi non è una via facile, ma è il modo per far esprimere i cittadini su quello che sta facendo il governo. Chiediamo da qui alla presidente Meloni di mettere in funzione la piattaforma per far firmare con firma digitale i cittadini. Perché Meloni ha paura del popolo? Da due anni e mezzo il governo avrebbe dovuto realizzare questa piattaforma”, ha attaccato Riccardo Magi, segretario di +Europa, parlando con i cronisti.

Mentre il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha rimarcato: “Quella legge porta in realtà a differenziare i diritti, a un arretramento dei diritti e delle libertà delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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