Nel giorno dell’ufficialità della squalifica di Merih Demiral per due giornate dopo l’esultanza dei “Lupi Grigi” durante TurchiaAustria, c’è stato un altro gesto indecoroso finito sotto la lente d’ingrandimento della Uefa. Il centrocampista dell’Inghilterra Jude Bellingham aveva “mostrato” gli attributi dopo aver segnato il gol in rovesciata del pareggio contro la Slovacchia. C’è chi dice si fosse rivolto alla panchina avversaria, il calciatore del Real Madrid aveva smentito parlando di “gesto scherzoso nei confronti degli amici in tribuna“. La Uefa, forse per fare contenti un po’ tutti, sanziona il calciatore ma con una formula improbabile e senza precedenti: multa di 30mila euro, e fin qui nulla di sconvolgente, ma con una squalifica per una partita con condizionale di un anno. Che cosa significa?

Questo “con condizionale” sta a significare che qualora Bellingham dovesse commettere altre infrazioni di questo tipo, allora scatterebbe la squalifica prevista dalla stessa Uefa. Al contrario, se entro un anno il centrocampista del Real Madrid non commetterà più gesti ritenuti indecorosi la squalifica verrà annullata. Questo tipo di sanzione, solitamente, viene applicata alle tifoserie dei club e non ai calciatori. Un atteggiamento benevole nei confronti della star dell’Inghilterra? Chi è in malafede la potrebbe pensare così. Una cosa è certa, la Uefa non ha fatto una figura migliore di Bellingham e del suo gesto.

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Bellingham, la Uefa decide di non decidere
È un gesto scherzoso nei confronti di alcuni amici intimi presenti alla partita”, aveva dichiarato Bellingham al termine della partita, per spiegare la sua esultanza. La Uefa aveva due strade: credere a Bellingham e non sanzionarlo, oppure non credergli e squalificarlo. Applicare una multa e una squalifica è una decisione che denota insicurezza e incertezza. Dunque, una via di mezzo che non si spiega.


Simeone-CR7 e “los huevos”
C’è un precedente: “Los huevos” scambiati da Diego Simeone e Cristiano Ronaldo negli ottavi di finale di Champions di cinque anni fa. Il primo mostrò gli attributi verso la propria tifoseria dell’Atletico Madrid per incitare il pubblico; il portoghese, invece, lo fece contro il settore ospiti nella gara di ritorno con la volontà di emulare l’allenatore dei Colchoneros. In quel caso, i due se la cavarono solo con una multa senza squalifica con condizionale. Cosa c’è di diverso con il caso Bellingham? In realtà nulla. E se vogliamo, quello di Ronaldo e Simeone fu anche molto più plateale. Infatti allora ci furono grandi polemiche contro la Uefa. Che però ha deciso anche questa volta di non rinnegare la sua linea. Che resta inspiegabile.

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