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L’ingresso di Vox nel gruppo di Orban spacca il centrodestra italiano. Tajani: “Irrilevanti in Ue”. Salvini: “Lo vedremo a metà luglio”

In Italia un partito ha subito accolto con grande entusiasmo l’adesione degli spagnoli di Vox al nuovo gruppo dei Patrioti europei di Viktor Orbán: “È un segnale importantissimo”, ha subito voluto sottolineare la Lega in una nota, che poi prosegue: “Cresce il fronte del cambiamento in Europa, determinato a dire no alla Von der Leyen e ai socialisti”. Se il partito di Matteo Salvini festeggia, per l’alleata e premier Giorgia Meloni è un altro colpo da incassare: Orbán sta facendo campagna acquisti tra le fila nazionaliste e conservatrici. E a essere spolpato potrebbe essere anche il gruppo Ecr guidato proprio dalla leader di Fratelli d’Italia, come testimonia l’uscita dell’estrema destra spagnola guidata da Santiago Abascal. Nuovi equilibri che potrebbero metterla ancora più in difficoltà nella delicata partita sulle nomine europee. E che potrebbero spaccare ulteriormente la maggioranza di centrodestra sul tema della riconferma di Ursula von der Leyen, come testimoniato dal gelido incontro tra Matteo Salvini e Antonio Tajani sul palco del ‘Forum in masseria’, la rassegna organizzata da Bruno Vespa nella sua tenuta in Puglia.

Lo scontro tra Tajani e Salvini
Un saluto veloce con stretta di mano prima di darsi il cambio sul palco e un botta e risposta duro. Quello dei Patrioti europei “è un gruppo ininfluente”, ha detto Tajani. “Lo vedremo a luglio”, ha replicato Salvini. I due vicepremier sembrano più distanti che mai negli ultimi giorni. E in Europa lo sono ancora di più: Forza Italia saldamente nel Ppe e il suo segretario sostenitore di una nuova maggioranza Ursula al Parlamento Ue. La Lega in predicato di entrare a sua volta nel gruppo di Orban. “Nessuno vuole poi discutere con loro” e “ancora non è neanche ufficialmente formato perché non c’è il numero di nazionalità sufficiente per formare un gruppo”, ha detto Tajani. “Il PiS polacco resta nei conservatori, che continuano a essere anche con l’uscita di Vox la terza forza politica al Parlamento europeo”, ha aggiunto il ministro degli Esteri, sottolineando che la prima forza nell’emiciclo “è il Ppe, la seconda i socialisti, la terza i conservatori e la quarta i liberali di Renew“. L’avvicinamento di Salvini a Orban può creare dei problemi? “No, perché l’Europa è diversa dall’Italia”. La spaccatura però è evidente, come testimoniato dalle parole di Salvini sullo stesso palco pochi minuti dopo: “Ho letto che l’amico Tajani ha definito che il nuovo gruppo dei Patrioti è ininfluente e irrilevante. Io aspetterei metà luglio per verificare chi è irrilevante e chi è rilevante”.

Il centrodestra spaccato su von der Leyen
La spaccatura non riguarda solo Forza Italia e Lega. Anzi, in questo momento la premier Meloni si trova nel mezzo, sospesa tra l’appoggio o meno a von der Leyen. Di fronte ai movimenti e ai nuovi equilibri in Europa, qualsiasi mossa della leader di FdI finirebbe per scontentare alcuni alleati, a Bruxelles come a Roma. Parla di “nuove geometrie europee” il generale Roberto Vannacci, eurodeputato indipendente della Lega, che rispondendo all’Adnkronos divide “tra chi vuole un cambiamento radicale di questa Europa che ci ha ridotto più poveri, più instabili e meno liberi e chi, invece, probabilmente, sembra orientato a confermare la Von der Leyen”. Un riferimento implicito, più che a Tajani, alla posizione dei Conservatori che potrebbero votare o astenersi sul bis di Von der Leyen. Quindi un messaggio a Giorgia Meloni: tu da che parte stai?