La famiglia di Lodi ha sporto denuncia alle autorità competenti, che stanno indagando per accertare le responsabilità e le eventuali conseguenze legali per l'autore degli ordini fasulli
Immaginatevi lo stupore nel vedervi recapitare a casa, a sua tutale insaputa, un fiume di consegne di pizze, sushi, birre, fiori, fabbri e persino un’agenzia funebre. E’ quanto successo nei giorni scorsi ad una famiglia di Lodi. Una vendetta in piena regola, messa in atto con tutta probabilità da un 22enne, ex fidanzato di una delle figlie. Il giovane avrebbe utilizzato i dati personali del padre della ragazza, tra cui nome, cognome, foto profilo e codice fiscale, per effettuare gli ordini fasulli. L’incubo non si è limitato alla famiglia di Lodi, ma ha coinvolto anche l’altra figlia della coppia residente a Saronno, che si è vista recapitare gli addetti di un’impresa di pompe funebri per un defunto inesistente.
Le indagini sono ancora in corso, ma l’ipotesi più accreditata è che l’ex fidanzato abbia agito per vendicarsi della rottura della relazione. Questa vicenda, apparentemente goliardica, potrebbe nascondere reati ben più gravi, come la sostituzione di persona, le molestie e lo stalking. Questa vicenda, apparentemente goliardica, potrebbe nascondere reati ben più gravi. Secondo Valerio de Gioia, Consigliere di Corte d’Appello di Roma intervistato da Fanpage, l’ex fidanzato potrebbe essere accusato di sostituzione di persona, molestie, stalking e persino minacce, a seconda delle circostanze e delle prove raccolte. La sostituzione di persona, punita dall’articolo 494 del codice penale, prevede fino a un anno di reclusione per chi, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona.
L’invio continuo di oggetti e cibo non richiesti potrebbe configurare poi il reato di molestia o disturbo alle persone (art. 660 c.p.), punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 5.000 euro. Se gli atti persecutori dovessero perdurare nel tempo e costringere la vittima a modificare le proprie abitudini di vita, generando timore e disagio psicologico, si configurerebbe il reato di stalking (art. 612 bis c.p.), punito con la reclusione da uno a sei anni e sei mesi. Non solo: l’invio degli addetti delle pompe funebri potrebbe essere interpretato come una minaccia, aggravando ulteriormente la posizione dell’ex fidanzato.
La famiglia di Lodi ha sporto denuncia alle autorità competenti, che stanno indagando per accertare le responsabilità e le eventuali conseguenze legali per l’autore degli ordini fasulli.