Scarpe, t-shirt, top, pantaloni e gonne sono tra gli articoli più ambiti; mentre abiti, camicie, costumi, pigiami e borse completano la top ten
Sabato 6 luglio prendono il via i saldi estivi in quasi tutta la penisola, ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano, dove l’appuntamento è rimandato al 19 luglio. Un appuntamento che, nonostante i cambiamenti climatici che stanno spesso spostando gli acquisti stagionali ed altre occasioni create per pompare i consumi come il Black Friday, rimane sempre il preferito per fare shopping nel cuore degli italiani. La spesa sembrerebbe un pò in calo ma si sa, non si resiste al pantalone adocchiato ad inizio stagione – che serviva ma era un po’ troppo costoso – o allo sfizio della camicia in più – che non serviva – ma che ora costa proprio poco.
Confesercenti stima che oltre il 55% dei consumatori acquisterà almeno un capo, mentre l’Ufficio Studi di Confcommercio prevede una spesa media per famiglia di 202 euro, pari a 92 euro a persona, per un giro d’affari complessivo di 3,2 miliardi di euro. Un’opportunità ghiotta per i consumatori, che potranno approfittare di prezzi scontati su capi di abbigliamento, calzature e accessori. Scarpe, t-shirt, top, pantaloni e gonne sono tra gli articoli più ambiti; mentre abiti, camicie, costumi, pigiami e borse completano la top ten: le quattordicesime appena percepite da circa 8 milioni di italiani potrebbero dare una spinta agli acquisti.
Tuttavia, dietro l’entusiasmo dei consumatori si cela una realtà preoccupante per il settore moda. Come sottolinea Giulio Felloni, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Ogni giorno in Italia chiudono 24 negozi di moda e ne riapre soltanto la metà“. Un dato allarmante, che evidenzia le difficoltà di un comparto alle prese con sfide sempre più complesse. Nonostante ciò, Felloni sottolinea l’importanza dei saldi come occasione per i consumatori di acquistare prodotti di qualità a prezzi vantaggiosi, grazie all’ampia scelta disponibile nei negozi: “Questi saldi rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere”, afferma Felloni, evidenziando la necessità di un impegno congiunto di tutta la filiera per affrontare le sfide future.
I saldi sono vendite di fine stagione regolamentate dall’art. 15 del D. Lgs. 114/98, che interessano prodotti soggetti a deprezzamento se invenduti. Le promozioni, invece, riguardano articoli specifici con ribassi temporanei e meno consistenti. Per questo Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di trasparenza e fiducia.
CAMBI: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio;
PROVA DEI PRODOTTI: non c’è obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante;
PAGAMENTI: bancomat e carte di credito devono essere accettati da parte del negoziante;
PRODOTTI IN VENDITA: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo;
INDICAZIONE DEL PREZZO: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus, recepita dal D.lgs 26/2023, in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.