Cronaca

“Sono già 50 i suicidi in carcere nel 2024, 16 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”: il rapporto del Garante dei detenuti

L’ultimo caso è di due giorni fa, nel carcere di Sollicciano a Firenze, dove un ventenne di origine tunisina si è impiccato nella cella, mentre il suo compagno di cella era in sala colloqui. È il cinquantesimo detenuto che si suicida in carcere nel 2024. I numeri, aggiornati al 5 luglio, sono stati diffusi dal Garante nazionale. “Si tratta di un dato elevato rispetto allo stesso mese di luglio del 2023 e 2022 in cui se ne registrarono 34 (con un aumento di 16 decessi)”, si legge nel focus. Dei cinquanta casi di suicidio, 48 riguardano uomini e 2 donne, 27 erano di nazionalità italiana e 23 stranieri, provenienti da 14 diversi Paesi. Delle persone che si sono tolte la vita 19 (il 38%) erano in attesa di giudizio. L’età media delle 50 persone che si sono suicidate è di circa 39 anni.

È stata quindi analizzata la durata della permanenza presso l’Istituto nel quale è avvenuto l’evento: risulta che 26 persone, pari al 52 %, si sono suicidate nei primi sei mesi di detenzione. Di queste: 6 entro i primi 15 giorni, 3 delle quali addirittura entro i primi 5 dall’ingresso. Analizzando i dati relativi agli eventi critici, il Garante rileva la presenza di eventuali fattori indicativi di fragilità o vulnerabilità. Inoltre è emerso che 25 persone (pari al 50%) erano coinvolte in altri eventi critici e di queste 13 (ossia il 26 %) avevano precedentemente messo in atto almeno un tentativo di suicidio. Inoltre, 12 persone (ossia il 24 % dei casi) erano state sottoposte alla misura della “grande sorveglianza” e di queste 4 lo erano anche al momento del suicidio. Gli Istituti in cui si sono verificati i suicidi sono 37 (pari al 19,48 % del totale delle strutture penitenziarie): 31 Case circondariali e 6 Case di reclusione. Sono state quindi analizzate le sezioni in cui sono avvenuti i suicidi. Va evidenziato che le sezioni maggiormente interessate sono quelle a custodia chiusa, con 44 casi (pari all’88 %), mentre in quelle a custodia aperta sono stati registrati 6 casi (pari al 12%).