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“Ozempic Face”, non solo il corpo con strati di pelle flaccida e cascante. Chi lo usa corre dal chirurgo anche per salvare la faccia. La dottoressa: “Conseguenze devastanti”

Questo farmaco per il diabete a base di semaglutide, reso celebre dalle star di Hollywood che lo usano per perdere chili, fa calare velocemente non solo il peso corporeo ma letteralmente anche la pelle in eccesso di chi si inietta la pennetta

di Giorgia Scaturro
“Ozempic Face”, non solo il corpo con strati di pelle flaccida e cascante. Chi lo usa corre dal chirurgo anche per salvare la faccia. La dottoressa: “Conseguenze devastanti”

Nel suo studio di Harley Street, la strada londinese della medicina di lusso, il dottor Riccardo Frati è attorniato da vetrinette in cui sono in mostra protesi di seni di silicone di tutte le misure. La taglia più trendy è la quarta (DD) ci dice il chirurgo plastico al quale i tabloid britannici hanno dato l’appellativo di ‘Boobs God’, il ‘Dio delle tette’, in parole povere. Il suo studio di chirurgia plastica è uno dei più rinomati nella capitale britannica. Si rivolgono a lui celebrità, donne e uomini, che vogliono modificare il proprio aspetto fisico e ultimamente nella sua lista di interventi più ricercati figurano le procedure per rimediare alla cosiddetta “Ozempic Face” la ‘faccia da Ozempic’. Questo farmaco per il diabete a base di semaglutide, reso celebre dalle star di Hollywood che lo usano per perdere chili, fa calare velocemente non solo il peso corporeo ma letteralmente anche la pelle in eccesso di chi si inietta la pennetta una volta al mese. Si dimagrisce in fretta ma in molti casi però guance, pancia, braccia e glutei poi si afflosciano drammaticamente.

Il corpo Ozempic immaginatevelo rivestito di strati di pelle flaccida e cascante. Non una bella foto per chi sempre più compulsivamente vuole apparire in forma sui social media. “La percentuale di pazienti che si rivolge al mio studio sta crescendo. Molti arrivano dopo una perdita di peso molto veloce ed in tempi molto brevi che ha comportato loro una perdita di grasso nella zona del terzo medio facciale ma la pelle sotto stress ha anche perso anche l’elasticità del collagene. I pazienti perdono peso ma poi diventano ancora più preoccupati per il loro aspetto fisico“, spiega il dottor Frati che interviene con Botox e tecnologie di ultima generazione per ridare tonicità alla pelle e rigenerare il collagene. A Londra c’è una grossa comunità di italiani che si rivolgono alla clinica del dr. Frati che conferma al Fattoquotidiano.it di ricevere anche “molti connazionali che arrivano appositamente dall’Italia per fare trattamenti che nel nostro paese non sono disponibili perchè ci sono leggi e protocolli diversi”.

Nella clinica di Harley Street i costi per rimediare alle conseguenze sul corpo del dimagrimento veloce con Ozempic partono dalle mille sterline e si aggirano tra le 2000 e le 3000 sterline per pacchetti di iniezioni di fillers, botox e una sessione di trattamento con le radio frequenze. Si sa però che una volta cominciata, la chirurgia plastica può dare dipendenza, come testimoniano le foto che vengono pubblicate sui social media…Ed è proprio lì che si annidano i pericoli di quella che è tutto meno che una innocua moda estetica.

Che cos’è e quali sono i pericoli? “Ozempic è il nome commerciale del principio attivo semaglutide, un farmaco iniettabile appartenente alla classe degli agonisti del recettore GLP-1, cioè un ormone intestinale coinvolto nel regolamento del metabolismo degli zuccheri nel sangue che agisce anche rallentando lo svuotamento gastrico, favorendo così il senso di sazietà – spiega la dottoressa Teresa Castiello, presidente della sezione di cardiologia della Royal Society of Medicine di Londra (RSM)- E’ attualmente approvato per il trattamento del diabete di tipo 2 in adulti, in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico ma ovviamente ne abbiamo sentito parlare prevalentemente per il suo impiego nell’obesità. In UK per poter prescrivere il farmaco nel sistema della sanità pubblica si deve avere un indice di massa corporea (BMI) pari a 30″. La cardiologa, fondatrice della MIAL Healthcare, conferma che il semaglutide fa perdere non solo grasso ma anche acqua e muscolo favorendo anche l’osteoporosi in donne non diabetiche in post menopausa. “Non abbiamo dati sufficienti sugli effetti nel soggetto normopeso o addirittura sottopeso, ma che possa essere rischioso è abbastanza intuitivo” conclude.

Nella sua clinica il dottor Frati è rigoroso nel mettere in guardia i pazienti sul fatto che Ozempic (così come le varie alternative di questo tipo di farmaco sul mercato come Saxenda, Wegovy e Mounjaro) debbano essere assunte sotto stretto controllo medico perché le conseguenze potrebbero essere ‘devastanti’”, ci dice. “Chi non ha grasso in eccesso non deve prendere Ozempic perché il corpo finisce con l’attaccare i muscoli – specifica il chirurgo plastico – E’ importante che sia un medico a prescrivere Ozempic dopo aver studiato la cartella clinica del paziente e aver fatto un esame del sangue. I pazienti devono essere messi al corrente dei rischi e complicazioni associate all’uso del farmaco dalla nausea, alla possibilità di sviluppare pancreatiti, insufficienze renali, fino al carcinoma della tiroide. C’è la possibilità di problemi legati all’apparato cardiovascolare e in alcuni si può avere una gastroparesi, in cui lo stomaco non si svuota più. Queste sono le complicanze irreversibili che poi non hanno nessuna soluzione”.

Un business da record, ma servono altri studi
L’uso di GLP-1 è letteralmente esploso negli ultimi due anni in cui a contendersi le scorte di questi farmaci oltre ai consumatori affetti da diabete ci sono quelli che vogliono perdere peso. Le richieste non stanno al passo con la domanda e la carenza di disponibilità spinge le aziende di Big Pharma ad una competizione sfrenata per aumentare la produzione. Protagonista di questo mercato miliardario è la danese Novo Nordisk, produttrice di Wegovy e Ozempic a base di Semaglutide, che nei primi tre mesi del 2024 ha registrato un incremento del 25% dei fatturati (61 miliardi di corone danesi) trainati principalmente dall’incremento delle vendite di prodotti GLP-1 contro il diabete (+30%) e obesità (+41%), e ora sta investendo in tre nuovi impianti produttivi. Il più agguerrito rivale è l’americana Eli Lilly che invece utilizza la molecola di tirzepatide per i suoi brand Mounjaro e Zepbound.

Mounjaro presto potrebbe essere distribuito nelle farmacie italiane anche come strumento per la perdita di peso, da Eli Lilly infatti ci confermano di essere in attesa dell’approvazione del farmaco nel nostro paese sia per il diabete di tipo 2 che contro l’obesità. In Toscana, a Sesto Fiorentino, il colosso farmaceutico produce già il 95% dei farmaci per diabetici esportati dall’Italia per oltre 7 milioni di pazienti in 60 Paesi. A fronte di una domanda sempre crescente di trattamenti contro l’obesità l’azienda farmaceutica di Indianapolis ha investito 11 miliardi di dollari per espandere la propria capacità produttiva, con l’apertura di nuovi stabilimenti manufatturieri in Europa. Anche in Italia Eli Lilly produrrà il tirzepatide con l’obiettivo di rendere il farmaco disponibile ai consumatori italiani entro la fine dell’anno. E le previsioni del Big Pharma statunitense prevedono anche di fornire un contributo di 1,6 miliardi di euro al nostro PIL nel 2025.

Il settore medico plaude all’uso di GLP-1 che si sta rivelando un trattamento efficace per varie indicazioni terapeutiche, anche se la ricerca deve ancora fare luce su alcune delle ombre sul suo utilizzo. “Negli ultimi anni, noi cardiologi specialisti in scompenso cardiaco siamo stati beneficiati da diversi farmaci impiegati tradizionalmente per il diabete che sono risultati benefici per il cuore. Il semaglutide rappresenta un’importante innovazione nel trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità, grazie alla sua efficacia nel controllo glicemico, nella perdita di peso e ai potenziali benefici cardiovascolari – sottolinea la dottoressa Castiello – Tuttavia, è importante ricordare che non è una ‘cura miracolosa’ e deve essere utilizzata sotto stretto controllo medico, in associazione a una dieta sana e all’attività fisica regolare”.

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