Intitolare l’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi è un’offesa ai milanesi. Lo scalo di Roma-Fiumicino è stato dedicato a Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni del Rinascimento italiano; quello di Milano-Linate a Enrico Forlanini, un ingegnere e inventore noto per i suoi lavori nel campo dell’aeronautica. Venezia ha pensato di ricordare Marco Polo, celebre esploratore veneziano e Torino, Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica Italiana.
L’aeroporto di Bologna porta il nome di Guglielmo Marconi, inventore e premio Nobel per la fisica, noto per lo sviluppo della telegrafia senza fili e quello di Palermo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, noti per la loro lotta contro la mafia. Chi arriva o parte da Catania fa memoria di Vincenzo Bellini, compositore di opere liriche nato proprio nella città e Pisa lo ha intitolato a Galileo Galilei, famoso scienziato e matematico. Amerigo Vespucci, esploratore e navigatore fiorentino ha dato il nome allo scalo di Firenze mentre Cristoforo Colombo, famoso esploratore genovese accoglie i viaggiatori del capoluogo ligure.
L’aeroporto di Bari porta il nome di Karol Wojtyła, meglio noto come Papa Giovanni Paolo II e quello di Treviso di Antonio Canova, famoso scultore neoclassico. A Verona hanno scelto Gaio Valerio Catullo, poeta romano e Perugia San Francesco d’Assisi, santo patrono d’Italia.
L’aeroporto di Rimini è stato inaugurato ricordando Federico Fellini, famoso regista cinematografico italiano e Parma, Giuseppe Verdi, celebre compositore italiano.
Questi aeroporti riflettono la ricchezza culturale e storica dell’Italia, onorando figure influenti in vari campi come l’esplorazione, la scienza, la musica e il cinema. Ora (lasciando perdere i suoi aspetti controversi con la mafia, con la Loggia massonica P2, i suoi conflitti d’interessi, Dudù, Nicole Minetti, le olgiattine, il bunga bunga, lo stalliere e Ruby, la nipote di Mubarak) ammesso che Berlusconi sia stato un imprenditore di successo, l’ideatore delle tre Reti Mediaset, il padre di “Forza Italia” credo che anche il più rozzo e ignorante politico, possa riconoscere la differenza tra Marco Polo, da Vinci, Marconi, Cristoforo Colombo, Galileo Galilei, il Papa, San Francesco e il cavaliere.
A meno che qualcuno – tipo Salvini – non voglia farci credere che le esibizioni di Berlusconi, come cantante a bordo di una nave da crociera, fossero alla pari dei componimenti di Verdi o liriche poetiche come quelle di Catullo. O forse che l’ex premier possa essere elogiato come Marconi per aver inventato il tacco rinforzato delle scarpe nere inglesi stringate. Non mi risulta nemmeno che il cavaliere abbia fatto qualche celebre scoperta a parte Michela Brambilla, Francesca Pascale, Marta Fascina e altre.
L’unica giustificazione plausibile è la certezza che prima o poi i fedeli berlusconiani proporranno una causa di santità ma speriamo che in Vaticano abbiano ancora un po’ di fede in Cristo. Se intitoliamo l’aeroporto a Berlusconi allora non vedo perché non dovremmo dedicare una stazione a Bettino Craxi, a Moana Pozzi o a Giulio Andreotti.