Lo chiama auspicio, ma poco ci manca che si tratti di un diktat. Anche perché non arriva da un soldato semplice del partito, ma dal vicesegretario che – en passant – è anche presidente della Regione Calabria. Roberto Occhiuto avvisa Forza Italia sull’autonomia differenziata, conclamando una frattura all’interno del partito che rischia di creare non poche tensioni in seno al governo. “Il mio auspicio è che Forza Italia non voti, in Consiglio dei ministri e in Parlamento, alcuna intesa con singole Regioni se prima non saranno interamente finanziati i Lep (i Livelli essenziali di prestazione, ndr) e se non ci sarà la matematica certezza che determinate intese possano produrre danni al Sud”, ha detto il numero 2 dei berlusconiani sull’applicazione della riforma. E per annunciare la sua contrarietà al passo spedito della maggioranza – già criticato in passato – ha scelto come sede del suo intervento il Consiglio nazionale del partito.
Ricordando le perplessità espresse “sui modi e sui tempi dell’approvazione della legge”, Occhiuto ha aggiunto che “il disegno di legge Calderoli, purtroppo, è arrivato all’ok finale delle Camere senza che contemporaneamente sia giunto al traguardo anche il superamento della spesa storica”. Da qui la richiesta, soft nei toni ma assai meno nella sostanza: “Spero che Forza Italia, così come ha sempre detto il nostro leader Antonio Tajani, metta al centro della sua azione proprio il superamento delle differenze territoriali, archiviando definitivamente la spesa storica a favore dei fabbisogni standard”. Lo strappo di Occhiuto arriva nelle stesse ore in cui il Consiglio regionale della Campania ha approvato a maggioranza (36 voti a favore, 9 contrari e una sola astensione) la proposta per richiedere un referendum.
Negli scorsi giorni i governatori di Veneto, Lombardia e Piemonte si erano già detti pronti a chiedere subito “il trasferimento delle competenze su 9 materie” che “non prevedono la determinazione dei Lep”. La mossa, però, aveva subito creato imbarazzo anche all’interno dello stesso governo Meloni, con il ministro Nello Musumeci che aveva frenato: “Mi sembra assolutamente precoce”. A rompere gli indugi, a pochi giorni dall’approvazione della legge, era stato il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, inviando una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in cui chiede la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata. A ruota si erano inserite le altre due amministrazioni regionali guidate dal centrodestra.
Adesso arriva la presa di posizione di Occhiuto, nonostante in mattinata il segretario Tajani avesse organizzato un incontro nella sede del partito con lo stesso governatore calabrese e con gli altri quattro presidenti di Regione di Forza Italia, il siciliano Renato Schifani, Vito Bardi (Basilicata), il piemontese Alberto Cirio e Francesco Roberti (Molise) affrontando proprio il tema dell’autonomia differenziata che, come hanno fatto notare diversi esponenti nelle scorse settimane, rischia di creare più di qualche imbarazzo al partito che proprio al Sud ha un importante bacino di voti.