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“Bimbi in chemio evacuati e infermieri che scavavano per cercare pazienti”: il racconto della Ong dopo l’attacco sull’ospedale di Kiev

“Alle 10 abbiamo sentito il botto, l’esplosione più grossa, le mura del nostro ufficio, a un chilometro dall’ospedale colpito, hanno tremato”. Così Stefano Antichi, capo missione per Terres des Hommes in Ucraina racconta all’Ansa il grave attacco di oggi su Kiev, con 40 missili lanciati sulla capitale ucraina. L’ufficio dell’Ong è a un chilometro dall’ospedale pediatrico di Okhmatdyt, colpito nell’attacco. A Okhmatdyt lavorano alcune ong italiane e anche Terres des Hommes aveva portato alcuni macchinari e medicinali rari lo scorso anno.

L’ospedale pediatrico colpito è altamente specializzato ed è uno dei pochi con i reparti oncologici e con la dialisi, spiega Antichi: “Abbiamo portato subito acqua, mascherine e guanti. Appena arrivati siamo rimasti scioccati. Abbiamo visto delle immagini bruttissime di bambini in chemioterapia, trasportati da un’altra parte, bambini sopra delle barelle, poi naturalmente c’erano gli infermieri e i militari che stavano scavando per capire se ci fossero ancora dei bambini e delle persone sotto le macerie”.