Da Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), all'Usigrai a tantissimi utenti, in molti hanno espresso sgomento per la mancata copertura dei risultati francesi
La vittoria a sorpresa del Fronte Popolare, la sconfitta di Marine Le Pen. La notizia arriva alle 20 con i primi exit poll: trionfo della gauche e il presidente Emmanuel Macron secondo davanti all’estrema destra del Rassemblement National. Il pubblico di La7 segue le elezioni francesi, con il successivo rebus coalizioni, con la “Maratona Mentana” iniziata alle 19.50 e conclusasi alle 23. Mediaset comunica le ultime notizie nei suoi notiziari e analizza il voto in prima serata su Rete 4 con una puntata speciale di “Quarta Repubblica” con Nicola Porro.
“Perché nessuna rete generalista Rai ha aperto uno spazio per informare i cittadini delle elezioni in Francia? Il risultato elettorale ha scontentato qualche alleato italiano? Denunciare anche questo tradimento del ruolo del Servizio Pubblico meriterà sanzioni disciplinari?”, ha scritto sul suo profilo X Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana). Una polemica che in poche ora monta sui social mentre le prime tre reti trasmettono altri contenuti. Rai1, dopo l’access prime time con “Techetechete”, punta sulla musica con i “Tim Summer Hits”, Rai2 trasmette un film mentre Rai3 si affida alle repliche di “Report”.
“Sui risultati delle elezioni francesi il Servizio Pubblico non ha fatto nulla per dare conto tempestivamente su quanto stava avvenendo di un voto che parla direttamente al futuro dell’Europa. Ieri, mentre Mediaset e LA 7 hanno scelto una programmazione ad hoc per raccontare da subito l’esito del voto, la Rai non si è preoccupata minimamente delle elezioni francesi. I tg di prima serata hanno lasciato pressoché invariata la scaletta tra un servizio sul caldo e uno di cronaca nera, e durante l’access e il primetime vengono trasmessi Techetecheté e un programma di musica su Raiuno, un film su Raidue, e una replica di Report su Raitre ma su tutt’altro”, protesta l’esecutivo Usigrai in una nota.
Il sindacato dei giornalisti Rai mette nel mirino anche il canale all news: “Rainews 24, contrariamente al suo mandato editoriale, decide di aprire alle 22.00 di ieri non con la Francia ma con il festival ‘Città Identitarie’ ideato da Edoardo Sylos Labini. Questione che il Cdr ha posto duramente al Direttore che, invece di dare spiegazioni, ne chiede alla rappresentanza sindacale minacciando denunce. Solo il Giornale Radio è andato subito in onda con uno spazio programmato da tempo”.
“L’Usigrai trova assai grave che il Servizio Pubblico non abbia informato i telespettatori in maniera tempestiva ed esaustiva su quanto stava accadendo in Francia. Bastava allungare i tg delle reti generaliste e impegnare il canale all news in una diretta sulle elezioni: cosa che non è stata fatta. Siamo di fronte, da tempo, a una significativa riduzione degli spazi di informazione, tradizionalmente gestiti dalle testate giornalistiche del Servizio Pubblico; anche da questa scelta sta passando un cambio di narrazione che danneggia la Rai e i cittadini”, conclude la nota. Il primo speciale sulle reti generaliste Rai, esclusi i telegiornali, è arrivato in onda alle 23.20 sulla terza rete, tre ore e venti dopo il primo exit poll.
L’assenza Rai ha favorito il boom di ascolti di La7, lo speciale del notiziario diretto da Enrico Mentana, dalle 19.50 alle 23, ha ottenuto 1.145.000 spettatori sfiorando l’8% di share, collocando la rete di Urbano Cairo sul podio auditel della serata. Lo speciale condotto da Nicola Porro su Rete 4 ha conquistato 541.000 spettatori con il 4,4% di share. Lo speciale tardivo del Tg3 ha ottenuto comunque buoni ascolti, sintomo dell’interesse per l’argomento, con 600 mila spettatori e il 7,1% di share.