“Si indebolisce lo stato nazionale, saranno moltiplicati per 21 gli adempimenti per le imprese quindi ci sarà più burocrazia, e con i contratti regionali, che farà saltare i contratto nazionali di lavoro, i lavoratori si faranno concorrenza al ribasso anche dentro l’Italia e perché ci saranno negativi riflessi di finanza pubblica per famiglie ed imprese”. Così Stefano Fassina, ex viceministro dell’Economia e fondatore dell’associazione culturale e politica Patria e Costituzione, illustra le ragioni del suo ultima libro ‘Perché l’Autonomia differenziata fa male anche al Nord’. “Nel libro cito documenti dell’Ufficio parlamentare di bilancio, di Confindustria e di Bankitalia. All’interno ci sono fatti, non opinioni: dati ufficiali”. Alla presentazione del libro, presente anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Uno ‘spaccaitalia’ squilibrato accettato da Fratelli d’Italia – è l’accusa dell’ex premier – per spirito di sopravvivenza nel governo da parte di Giorgia Meloni che ha abbracciato le ragioni del ‘patriottismo’. Ma quando questo finisce ridotto a vuota retorica, poi accade che arriva qualcuno che ti batte sul tuo stesso terreno, come sta accadendo in queste ore con Orban e Salvini e tutti i camerati d’Europa che si sono riuniti e hanno formato un gruppo più corposo dei conservatori. Con Meloni che rischia l’irrilevanza”. Autonomia Differenziata e Premierato – è la tesi dell’ex presidente del Consiglio – “riforme che contrastano tra loro e tenute insieme solo dalla logica di accontentare ciascuna forza politica per un reciproco patto tra le forze politiche di centrodestra di permanenza al governo”. Mentre Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, minimizza le perplessità e l’appello del governatore della Clabria, Roberto Occhiuto, fatto a Forza Italia. “iI percorso dell’Autonomia Differenziata delle andare avanti” afferma Cattaneo.