Bagarre infuocata alla Zanzara (Radio24) tra uno dei conduttori, David Parenzo, e il direttore editoriale del Giornale, Vittorio Feltri, che nelle ultime settimane si è reso protagonista di un duello feroce sulla stampa e su X con il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
Tutto esplode per via di un editoriale di Feltri sul quotidiano di centrodestra, dove ha criticato pesantemente Antonio Tajani il quale in qualità di vicepresidente del Ppe avrebbe “accettato l’inciucio” senza tutelare gli interessi italiani nelle trattative Ue sulla scelta dei vertici e dei componenti delle principali istituzioni europee.
Altro punto dolente toccato da Feltri nel suo articolo di fuoco riguardava la gratitudine che Tajani avrebbe dovuto rendere a Silvio Berlusconi (“Tajani è giunto ai vertici del Parlamento di Strasburgo accomodato nella bambagia del Ppe acconciatagli da Berlusconi. Silvio se fosse vivo ruggirebbe, ma visto che il simbolo è ancora intestato a lui, lo sta facendo anche da morto”).
Dal quartiere generale di Forza Italia, guidato da Tajani, non è mancata la dura replica in cui si addebita al giornalista e consigliere regionale di Fratelli d’Italia una “senile confusione”. A mettere carne al fuoco è stato anche Gasparri che ha chiamato in causa “la superficialità” e “la distrazione” di Feltri, chiedendo le sue scuse: “Siccome io e Tajani siamo anche giornalisti casomai scriveremo un articolo più informato e più lucido di quello del peraltro stimatissimo Feltri. Che ha sbagliato un articolo. Fa sempre in tempo a chiedere scusa per tutte le fesserie che ha costretto un’importante giornale a pubblicare”.
Dal canto suo, Feltri non ha chiesto scusa, ma ha ribadito col suo noto linguaggio colorito le proprie posizioni riguardanti Tajani e Gasparri sia sul Fatto Quotidiano, in una intervista a Tommaso Rodano, sia su X, dove da ormai 10 giorni se le dà di santa ragione con Gasparri in una escalation di insulti senza fine.
Interpellato telefonicamente da Giuseppe Cruciani, l’ex direttore di Libero non arretra di un passo: “Degli attacchi di Gasparri ovviamente non me ne importa niente, anche perché lui non è certamente il Padreterno ma un pistola qualsiasi. L’unica cosa che mi ha offeso è che, invece di attaccarmi sul merito politico per il mio editoriale, mi ha attaccato perché ho 81 anni e sono vecchio. E quindi secondo lui sono un rincoglionito e devo stare a casa ad accarezzare il gatto. Queste cose qua sono offensive e rivelano una sorta di razzismo nei confronti delle persone anziane, che ritengo intollerabile”.
Parenzo dissente: “Non userei la parola razzismo, è uno scontro politico”.
Feltri sbotta col giornalista: “Ma come ‘scontro politico’, se mi dà dell’anzianetto rincoglionito? Tu non capisci niente, è Gasparri che mi ha attaccato dandomi del vecchio rincoglionito”. Ti sembra un argomento politico? È l’argomento di un idiota. Sia lui, sia quell’altro trombone di Tajani, invece di rispondermi educatamente come ho fatto io nel mio editoriale, mi hanno insultato perché sono vecchio. Gasparri mi ha scritto “badante già avvisata”. Ti pare che io debba rispondere con le pinze a uno che ti tratta così? Gli rispondi sullo spesso piano. E quindi dico che sono dei coglioni. Punto”.
Parenzo continua a punzecchiare il giornalista che ribatte: “Io, anche quando faccio degli interventi da te, li argomento. E poi mi fai interrompere da quei coglioni dei tuoi ospiti e non dici niente, perché non sei capace di condurre una trasmissione”.
Cruciani snocciola le parole al vetriolo che Feltri ha dedicato a Gasparri, ricordando il ruolo politico di quest’ultimo. Ma il direttore editoriale del Giornale ribatte: “Dopo che mi hanno dato insistentemente del rincoglionito, ho scritto su X che Gasparri si deve ritirare perché fa schifo. E ho preso 3mila consensi (like, ndr). Vuol dire che la mia opinione è molto diffusa e loro (Gasparri e Tajani, ndr) dovrebbero tenerne conto. Ma invece sono dei poveracci che vivono a sbafo di politica”.
“Ma Gasparri fa politica da tanti anni”, replica Parenzo.
“Rimane uno che non è un cazzo – risponde Feltri – Ci ricordiamo per caso un fatto per cui Gasparri è diventato un fenomeno? Solo perché quando c’era Berlusconi gli ha dato delle leccate di culo e gli ha fatto una legge su misura. Lo conosciamo per questo il nostro caro Gasparri. Questo gliel’ho sempre detto, ma poi lui non è mai stato potente per niente, anche quando era ministro. Lo conosco da 100 anni – rincara – non è riuscito neanche a fare il redattore al Secolo d’Italia. Che sia giornalista non c’è nessun dubbio, ma nessuno si ricorda una sua virgola.Vi ricordate una sua virgola o un suo editoriale? E allora è un giornalista del cazzo. Basta. E adesso lasciatemi tranquillo, perché sto bevendo l’aperitivo e non ho voglia di parlare con gente che mi rompe i coglioni”.
Feltri poi risponde sulla proposta di legge di Gasparri per le donne che rifiutano l’aborto: “È una cazzata, perché per non abortire non bisogna restare incinte. Primo: non è obbligatorio scopare. Secondo: esistono gli anticoncezionali. Terzo: se proprio rimani incinta se ti violentano, c’è la pillola del giorno dopo. Quindi – sentenzia – chi resta incinta è una cretina. Gasparri vuole dare 1000 euro al mese alle donne che rifiutano l’aborto per 5 anni? Eh, ma è scemo. Bella stronzata. Dice pure che vado poco in Regione? Veramente non ci vado proprio perché è una banda di cazzoni“.
Ancora una volta Parenzo manifesta il suo disappunto, ricordando che si è fatto eleggere nel partito guidato da Giorgia Meloni. E Feltri si spazientisce definitivamente, interrompendo la telefonata: “Non mi sono fatto eleggere, ma mi hanno eletto, coglione. Ma tu leggi le notizie? Non ho manco fatto la campagna elettorale e ho preso 7mila preferenze. Che cazzo vuoi? Andate a fare in culo, ciao”.