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“Il mio ristorante circondato da dieci milioni di cavallette, qualcuno mi aiuti. Si attaccano ai vestiti, mangiano tutto l’orto”: l’appello di Gianluca Rossi

Siamo a l'Hostaria del Vigno al centro di Naro, Cagli. Il titolare ha rilasciato un'intervista a Il Resto del Carlino e spiega come la presenza delle cavalette gli abbia impedito di servire i clienti all'aperto e dunque c'è "un mancato incasso" ma ci sono anche tanti "danni"

“Sono tre giorni che almeno dieci milioni di questi insetti stazionano attorno al mio ristorante, qualcuno mi aiuti”: così Gianluca Rossi, 57 anni, ha chiesto aiuto perché il suo locale, l’Hostaria del Vigno al centro di Naro (Cagli) è letteralmente invaso delle cavallette.

Rossi ha rilasciato un’intervista a Il Resto del Carlino e spiega come la presenza delle cavalette gli abbia impedito di servire i clienti all’aperto e dunque c’è “un mancato incasso” ma ci sono anche “danni”: “La parte superiore della siepe che recinta il locale è stata divorata per non parlare del mio orto, non c’è più un ceppo di insalata, hanno mangiato di tutto, dalle zucchine alla salvia, i cocomeri e i meloni, per adesso si sono salvati solo i pomodori perché non sono maturi e quindi acidi, ora qualche migliaio di cavallette si sono spostate sulla vigna, mangeranno anche quella se nessuno interviene”.

Non solo, ma questi insetti “se si va vicino fanno un salto ma non si allontanano, anzi ti vengono addosso, si attaccano ai vestiti”. Il titolare del ristorante spiega anche di aver chiamato prima i Vigili del Fuoco che però “erano impegnati in altre situazioni” e poi l’Ats che gli ha suggerito di “chiamare il sindaco di Cagli o un’azienda privata per la disinfestazione”. Ma da dove sono arrivati questi insetti? “Un amico mi ha detto che questo genere di cavallette erano state notate nel lago di Ca Scarpuccio in linea d’area a un chilometro da qui e sempre in comune di Cagli”. Su fitosanitario si legge che “le infestazioni di cavallette sono un fenomeno che si verifica ciclicamente in alcune zone collinari dell’Emilia Romagna. Infatti a metà degli anni ’80, numerosi comuni delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena avevano registrato pullulazioni di questi insetti con gravi danni alle colture”.

Foto a sinistra Amedeo Pisciolini da Il Resto del Carlino