Il vertice Nato a Washington, nel 75° anniversario dell’Alleanza, si apre con due incertezze in più. Da un lato, quella relativa al futuro politico statunitense, con le pressioni sempre più forti su Joe Biden perché ritiri la candidatura per le elezioni del 2024 e la previsione speculare di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Dall’altro, l’instabilità del fronte della guerra in Ucraina, dove il devastante attacco russo su Kiev di lunedì è stato visto come un segnale di una capacità militare russa tutt’altro che ridotta e ha risvegliato i timori sulle capacità di Kiev di resistere all’offensiva russa sulle regioni dell’est del Paese, rallentata rispetto ai mesi scorsi ma costante. E sul raid si è espressa duramente anche l’Onu: “Vorrei ricordare che gli ospedali godono di una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. Condurre attacchi intenzionali contro un ospedale protetto è un crimine di guerra e i responsabili devono essere chiamati a risponderne”, ha detto Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim dell’Onu per gli affari umanitari al Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina.
Biden ha inaugurato l’apertura del vertice di Washington con un tweet dove celebra “l’alleanza difensiva più forte del mondo”
Today begins a historic summit marking the 75th anniversary of NATO’s founding.
And later this evening, I look forward to hosting our 31 NATO Allies in our nation’s capitol to commemorate the strongest defensive alliance in history.
— President Biden (@POTUS) July 9, 2024
Secondo fonti di Kiev, gli Alleati, saliti a 32 dopo il recente ingresso di Svezia e Finlandia, da martedì fino a giovedì a Washington intendono dichiarare “irreversibile” il percorso dell’Ucraina verso l’adesione all’alleanza, secondo fonti di Kiev sentite da Politico. Secondo gli ucraini, nella dichiarazione finale sarà messo nero su bianco la scadenza per l’ingresso di Kiev nella Nato. Ma sul conflitto e la capacità di tenuta del fronte aleggiano anche molti dubbi.
Timori per il bombardamento dell’ospedale pediatrico – Secondo l’ultimo bilancio ucraino, le vittime dell’attacco missilistico contro un ospedale pediatrico a Kiev sono 38, tra cui tre bambini, 190 i feriti. Altri attacchi in diverse regioni ucraine nella notte hanno aggiunto almeno 4 vittime. La Russia dà la colpa del massacro alla caduta di un missile della difesa aerea ucraina e il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite ha annunciato una riunione d’emergenza nel pomeriggio italiano. “I tentativi del regime di Zelensky di utilizzare la tragedia dell’ospedale pediatrico di Kiev per scopi propagandistici confermano ancora una volta la sua disumana essenza nazista. Per mantenere il potere, il regime di Kiev è pronto a qualsiasi crimine ed è indifferente al destino vita dei suoi concittadini, compresi i bambini”, ha detto la portavoce del ministero russo degli Esteri di Mosca Maria Zakharova.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito che sostenere la difesa aerea ucraina è cruciale: la Germania ha “aperto la strada”, ha detto ancora Scholz, augurandosi che altri Paesi possano seguire l’esempio. Il leader di Berlino si è augurato che dal vertice di Washington arrivi un ulteriore segnale di sostegno all’Ucraina contro la Russia.
Più armi sul tavolo – Il nuovo pacchetto militare per Kiev che uscirà dal summit di Washington “sarà consistente, ma non abbastanza”, hanno scritto martedì i corrispondenti del Guardian al summit Nato. Gli alleati temono che quanto fatto finora non sia sufficiente lo sforzo bellico della Russia degli ultimi mesi, garantito anche dalle collaborazioni con la Corea del nord e la Cina. Ma gli analisti del Carnegie Endowment for International Peace, istituto americano sentito dal New York Times sulla questione, ritengono “improbabile” che Mosca riesca a sfondare ulteriormente il fronte delle difese ucraine durante l’estate.
Patto con la Polonia, in cambio di Patriot, F-35 e Abrams – Zelensky, lunedì in Polonia per firmare un accordo di sicurezza con il premier Donald Tusk, lunedì ha chiesto agli Alleati più armi e meno restrizioni sulla possibilità di colpire siti militari dentro il territorio russo. Biden ha fatto sapere che incontrerà il presidente Zelensky a margine del vertice Nato e annuncerà nuove misure per rafforzare le difese aeree dell’Ucraina, per rinsaldare il sostegno “incrollabile” degli Usa in Ucraina. Negli Usa e a Kiev, però, in molti ritengono che questa posizione della Casa Bianca sarà modificata in caso di vittoria di Donald Trump, probabile secondo i sondaggi. Già ieri Kiev ha ottenuto un risultato significativo. Nell’accordo di sicurezza che con la Polonia c’è una clausola che consente a Varsavia di colpire i missili e droni russi nello spazio aereo ucraino, di fatto collaborando attivamente alla difesa aerea del Paese.
Un primo segnale sulla ferma volontà dell’amministrazione Biden di continuare a sostenere l’alleato ucraino attraverso la via delle armi è arrivata già lunedì. Gli Stati Uniti hanno annunciato che forniranno alla Polonia un prestito di 2 miliardi di dollari per l’acquisto di armi. Nella lista delle forniture ci trovano caccia F-35, sistemi missilistici antiaerei Patriot e carri armati Abrams, tutti asset di produzione americana.
Il prestiti del fondo di finanziamento Usa agli alleati (Foreign Military Financing), ha spiegato il Dipartimento di Stato Usa, mira a promuovere “lo sforzo di modernizzazione militare della Polonia in un’ampia gamma di capacità, contribuendo sostanzialmente al rafforzamento della difesa e della deterrenza del fianco orientale della Nato”. Ma l’accordo consente anche a Varsavia di rimpiazzare le armi e i mezzi che ha fornito a Kiev durante questi due anni di guerra.
Putin rinsalda l’asse con Modi – Il Cremlino ha fatto sapere che “seguirà con attenzione” il vertice della Nato a Washington (fino all’11 luglio), ma intanto rinsalda il suo asse di alleanze. Mentre il premier ungherese Viktor Orbán ha proseguito la sua visita da “dissidente” dell’Ue (dove ricopre per sei mesi la carica temporanea di presidente) in Cina, incontrando il presidente Xi Jinping, Vladimir Putin ha ricevuto al Cremlino il primo ministro indiano Narendra Modi. Un incontro durato circa tre ore in cui secondo quanto riportato dalla nota ufficiale di Nuova Delhi si sarebbe offerto al presidente russo come mediatore per la pace in Ucraina.
Ma un risultato in controtendenza del vertice è la decisione di congedare tutti gli indiani reclutati nell’esercito russo negli ultimi mesi, una richiesta indirizzata al capo del Cremlino direttamente dal presidente indiano.