Lì dove non aveva mai osato nessuna. Jasmine Paolini supera le colonne d’Ercole del tennis femminile italiano diventando la prima azzurra a conquistare la semifinale di Wimbledon. In cinque ci erano andate vicine, raggiungendo i quarti dei Championships. Ma né Lucia Valerio nel 1933 né Laura Golarsa, che nel 1989 arrivò a due soli punti dal farcela, nemmeno Silvia Farina nel 2003 e Francesca Schiavone sei anni più tardi, quindi Camila Giorgi nel 2018, sono mai riuscite a entrare tra le migliori quattro in un’edizione del torneo Slam più prestigioso al mondo.
È un altro tabù che cade nell’anno d’oro del tennis italiano. Il rumore è fragoroso, tra l’altro, grazie alla prestazione favolosa di Paolini, che ha battuto Emma Navarro in appena un’ora con un perentorio 6-2 6-1. Il risultato racconta alla perfezione il dominio della tennista di Castelnuovo di Garfagnana, numero 7 al mondo – ma con la semifinale è già certa del posto numero 5 del ranking Wta – in totale ascesa negli ultimi mesi, durante i quali ha conquistato un 1000 e la finale del Roland Garros. Tanto che ora, con Iga Swiatek già a casa e la sola Elena Rybakina ancora in corsa, è lecito sognare in grande. Osare ancora di più. Lì dove era impensabile. Per farlo, innanzitutto, bisognerà battere la prossima avversaria, Donna Vekić.
La tennista croata non partirà favorita, a maggior ragione dopo la clamorosa prestazione di Paolini contro Navarro, annichilita dal tennis della toscana. E pensare che nel terzo game del primo set, la statunitense era riuscita perfino a strappare un break. Da quel momento, è inizia un’altra partita. Doppio break e 6-2 nel primo set, poi l’azzurra è diventata travolgente nel secondo set non lasciando mai nemmeno una possibilità di provare a far la partita. Un match perfetto, il volo verso la semifinale. E poi chi lo sa. Jasmine Paolini, ora, è davvero no limits.