Le relazioni tra India e Russia sono basate “sulla fiducia e il rispetto reciproco” e “rapporti più stretti tra le nostre nazioni porteranno grandi benefici ai nostri popoli”. Il premier indiano Narendra Modi ha pronunciato queste parole durante un incontro con il presidente russo Vladimir Putin ribadendo l’importanza dei rapporti tra le due superpotenze ed infliggendo un duro colpo alle ambizioni di Stati Uniti ed Europa di isolare il più possibile Mosca. L’Occidente, in particolar modo Washington, ha corteggiato Nuova Delhi negli ultimi anni per costruire un fronte comune contro la Cina e per tentare di strapparla all’abbraccio di Mosca, ma questo secondo obiettivo non è stato raggiunto. La prima visita di Stato di Modi in Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e la recente rielezione del leader russo hanno invece evidenziato che l’asse tra Nuova Delhi e Mosca è stabile e gode di buona salute.

Modi, che non ha mai espresso critiche nei confronti della Russia per il conflitto in Ucraina, ha affermato che una soluzione alla guerra “non può essere trovata sul campo di battaglia, ma la pace deve essere raggiunta attraverso i colloqui”. La sfortunata tempistica dell’incontro con Putin, coincisa con il grave attacco missilistico russo contro l’Ucraina che ha provocato decine di morti e la distruzione di un ospedale pediatrico di Kiev, ha spinto Modi a dichiarare che la morte dei bambini durante un conflitto, una guerra oppure a causa di un evento terroristico è un evento “molto doloroso”. Si è trattato di un passaggio doveroso che non ha comunque scalfito la cordialità del rapporto con Putin.

L’India e la Russia hanno rapporti molto cordiali sin dai tempi della Guerra Fredda e Mosca è uno dei principali fornitori di armamenti all’esercito di Nuova Delhi. Il Cremlino appoggia il gigante asiatico mentre la Cina intrattiene ottime relazioni con il vicino Pakistan e questa contrapposizione ha polarizzato e continua a polarizzare lo scacchiere politico asiatico. L’India necessita di armi di buona qualità perché deve presidiare i lunghi confini terrestri con Cina e Pakistan, due Paesi con cui si sono verificati conflitti e scontri armati nel corso degli ultimi decenni. Gli Stati Uniti hanno ignorato a lungo le esigenze di Nuova Delhi e hanno iniziato a interessarsene solo quando la nazione asiatica si è trasformata in una superpotenza economica globale. Washington e Nuova Delhi condividono interessi comuni, come la necessità di frenare l’espansione della Cina, ma la solidità delle relazioni tra India e Russia costituisce un freno importante.

L’ex ambasciatore indiano a Mosca, Pankaj Saran, ha spiegato alla BBC che “se si guarda al trend storico (Mosca) è una delle costanti della politica estera indiana” e che “i principali pilastri della relazione includono la cooperazione difensiva, energetica e scientifico-tecnologica”. La Russia ha aiutato l’India a costruire diversi reattori nucleari mentre Nuova Delhi ha acquistato miliardi di dollari di petrolio a prezzo scontato da Mosca dopo che le nazioni occidentali hanno imposto sanzioni al Cremlino. Gli scambi commerciali bilaterali, influenzati dall’acquisto di petrolio russo, sono cresciuti del 33% nel periodo compreso tra marzo 2023 e marzo 2024 fino a superare quota 65 miliardi di dollari. Nuova Delhi ha reso noto di voler siglare un accordo di libero scambio con l’Unione Euroasiatica guidata da Mosca e stipulare un trattato di investimenti con il Cremlino.

Il Dipartimento di Stato americano, per bocca del portavoce Matthew Miller, aveva chiesto a Modi di enfatizzare il rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina durante la visita a Mosca e Washington aveva inoltre espresso preoccupazione per i rapporti tra India e Russia. Una preoccupazione che, stando alle prospettive dei rapporti bilaterali, appare legittima.

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