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Presidio dei lavoratori in appalto davanti alla raffineria Eni di Livorno. Da due mesi non ricevono lo stipendio

Presidio dei lavoratori in appalto davanti alla raffineria Eni di Livorno. Da due mesi non ricevono lo stipendio
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Prosegue il presidio con assemblea permanente 24 ore su 24 dei lavoratori Sms Operations Italia davanti all’ingresso della raffineria Eni di Livorno. Sms Operations occupa 42 dipendenti, 18 dei quali operano in appalto all’interno della raffineria e devono ancora riscuotere due mesi di stipendi. “Attendiamo risposte concrete e risolutive da parte di Sms – afferma Massimo Braccini, segretario Fiom-Cgil per Livorno. “Non è assolutamente tollerabile che ai lavoratori non siano stati pagati gli stipendi. Sms sembra che lamenti mancati pagamenti da parte di aziende committenti, ma in questi casi bisogna che si faccia subito chiarezza e si riconosca la responsabilità in solido delle imprese per le quali Sms ha svolto lavorazioni in appalto e vengano direttamente retribuiti i lavoratori”. Sms è specializzata in manutenzioni meccaniche e ha sede a Rosignano.

Braccini evidenzia che “nel meccanismo delle lavorazioni tra committente, appalto e subappalto, vi è una responsabilità solidale e se il datore di lavoro (appaltatore o subappaltatore) non paga, dovrà farlo chi, di fatto, si avvantaggia della prestazione dei lavoratori impiegati nell’appalto, quindi il committente. Per la prossima settimana dovrebbe esserci un incontro con l’azienda Sms e le imprese committenti presso la sede dell’ispettorato del lavoro di Livorno, così come richiesto dalla Fiom-Cgil”. “Se necessario allargheremo il livello del conflitto, valutando anche forme di sostegno economiche ai lavoratori attraverso una possibile cassa di resistenza“, aggiunge il sindacalista. Il gruppo Eni (controllato al 30% dal ministero dell’Economia), ha chiuso il 2023 con utili per 8,2 miliardi di euro.

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