Soldi per i lavori nell’edilizia residenziale pubblica, soldi per la realizzazione di un impianto polivalente, soldi per i lavori su via Tedesco, soldi per i lavori nel quartiere Quattrograna, soldi per i lavori nel torrente Fenestrelle. Soldi un po’ per tutto, sempre con il solito giro: l’imprenditore di turno dava all’architetto Fabio Guerriero, fratello dell’ex consigliere comunale Diego, che poi li avrebbe girati all’allora sindaco Gianluca Festa. Ad Avellino c’era un “sistematico asservimento” delle “pubbliche funzioni agli interessi di tre imprenditori” secondo la procura che ha chiesto e ottenuto un nuovo arresto – questa volta per corruzione – per l’ex primo cittadino, dimessosi e poi finito ai domiciliari lo scorso 18 aprile con le accuse di associazione a delinquere, falso e turbativa d’asta.

Festa, già recluso in casa da dove ha esultato per l’elezione della sua delfina Laura Nargi nelle elezioni dello scorso giugno, e Guerriero hanno anche subito il sequestro di 40mila euro ciascuno, mentre nei confronti dei tre imprenditori coinvolti – raggiunti dal divieto a contrattare con la pubblica amministrazione – è stato disposto lo stop ad altri 35mila euro complessivi. Gli appalti finiti nel mirino della procura, questa volta, non hanno niente a che fare con il capitolo degli eventi di Eurochocolate, ma – come si legge nel capo d’imputazione – riguardano molteplici lavori pubblici e hanno come riferimento temporale la fine dello scorso anno e gli inizi del nuovo.

Per i magistrati guidati dal procuratore Domenico Airoma c’era un “frenetico dipanarsi” di “accordi e reiterazione dei rapporti corruttivi”. Alla base della richiesta di arresto, validata dal giudice per le indagini preliminari Giulio Argenio, ci sono diverse intercettazioni, soprattutto tra Guerriero e i tre imprenditori. Ma non mancano anche quelle tra Guerriero e Festa. In una, riportata nell’ordinanza di custodia cautelare, l’ex sindaco chiede: “Tu mi riesci a fare alla fine quanto sarà?”. Il giudice sottolinea come Festa ricordi poi all’architetto le “pressanti necessità economiche che lo assillano per aver appena ripianato un debito” di una familiare. “Di qui – scrive ancora il gip – la richiesta di ottenere ventimila euro che il Guerriero farà pervenire per conto dell’allora primo cittadino” a un imprenditore.

Nel motivare le esigenze cautelari, il gip ricorda come non “appaiono dirimenti” le “dimissioni” e neppure “l’elezione del nuovo sindaco” per escludere il “pericolo di recidiva”, perché – viene ricordato – “le ultime consultazioni elettorali hanno visto la vittoria di Laura Nargi, ex vicesindaco della giunta capeggiata dal Festa” e a sua volta indagata nel filone che portò al primo arresto. Cioè, ricorda il giudice, di colei “che le indagini sfociate nella precedente ordinanza cautelare hanno visto impegnata a prelevare e far sparire documenti all’interno dell’ufficio del primo cittadino nei giorni immediatamente precedenti l’espletamento di una perquisizione”.

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