“La normativa Bossi-Fini è una normativa datata e va certamente modificata dipende poi dal ragionamento parlamentare sul come”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida rispondendo ad alcune interrogazioni sulle iniziative urgenti volte al contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura e del caporalato. Lollobrigida ha sottolineato che “il caporalato ovviamente incide molto sui lavoratori immigrati da Paesi terzi” ma non solo.
Il ministro dell’Agricoltura ha quindi attaccato i precedenti governi, rispondendo al deputato Alessandro Caramiello del Movimento 5 stelle: “Grazie al collega per aver sottolineato che si poteva fare e non si è fatto e lo fa la forza politica che è stata al Governo cinque anni di questa nazione senza fare nulla nei confronti di questo problema”. “Il primo decreto che il Ministro dell’agricoltura ha sottoposto insieme ai suoi colleghi del lavoro è proprio quello sulla condizionalità sociale” ha aggiunto, rimarcando che “la responsabilità di quanto è accaduto negli ultimi decenni in Italia rispetto al Caporalato, deve vedere una fermezza non solo del governo ma di tutto il Parlamento e un senso di responsabilità diverso da quello che a volte emerge da alcuni interventi finalizzati alla strumentalizzazione”.