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“Firenze sempre più città vetrina come Venezia, difficile mantenere integrità nella ristorazione. Giostra per turisti mordi e fuggi, chiudo il mio ristorante”: parla Simone Cipriani

"La domanda è cambiata. Le grandi città stanno diventando una giostra per turisti mordi e fuggi, comprendo che per qualcuno possa essere un’opportunità, ma non rispecchia il mio modo di fare ristorazione", il racconto dello chef che ha deciso di chiudere il suo Essenziale al Gambero Rosso

di F. Q.
“Firenze sempre più città vetrina come Venezia, difficile mantenere integrità nella ristorazione. Giostra per turisti mordi e fuggi, chiudo il mio ristorante”: parla Simone Cipriani

Si chiama Essenziale il ristorante fiorentino di Simone Cipriani che, come lui stesso racconta in una lunga intervista al Gambero Rosso, sta per chiudere i battenti. Accadrà il prossimo 8 agosto. Come mai? “Una volta in centro eravamo tanti a fare cose fighe, lontane dalla richiesta del turismo di massa e avevamo un nostro giro, anche importante. Ora stiamo diventando una città vetrina come Venezia ed è sempre più difficile mantenere etica e integrità nella ristorazione. La domanda è cambiata. Le grandi città stanno diventando una giostra per turisti mordi e fuggi, comprendo che per qualcuno possa essere un’opportunità, ma non rispecchia il mio modo di fare ristorazione, né tantomeno l’evoluzione che avevo immaginato per Essenziale”.

Insomma un ragionamento che attiene alla città che, fa notare Andrea Febo che firma l’intervista, è cambiata al punto da far sì che “la richiesta si è definitivamente allontanata dalla filosofia dell’offerta”: “Sì, è anche così – conferma Cipriani – Probabilmente è cambiata Firenze e sicuramente sono cambiato anch’io, non voglio puntare il dito contro nessuno, posso solo dire con fermezza che quello che oggi dovrebbe fare Essenziale per seguire l’offerta fiorentina non mi appartiene. Non ha senso continuare a plasmarsi a favore di un mercato in continuo cambiamento, se questo non ti rappresenta più. Non è neanche una questione di conti, che alla fine con qualche capriola fai tornare, è la possibilità di condividere idee e valori che è venuta a mancare nell’ultimo periodo. Lo chef promette una lunga festa verso la chiusura: “Durante questo ultimo periodo si potrà scegliere fra due degustazioni al buio, con un po’ di piatti revival e uno sguardo al futuro. Un menu da 4 portate a 55€ e uno da 6 portate a 70 €, mi piacerebbe che fosse una grande festa, lasciare un bel ricordo e un messaggio positivo, speranzoso verso il domani”.

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