Giuseppe Antoci denuncia gli interessi della criminalità organizzata nel settore della
macellazione clandestina in Sicilia. E la dirigente siciliana di
Fratelli d’Italia lo attacca, arrivando quasi a insultarlo: “Antoci non ha perso la cattiva abitudine di
infangare con bugie infondate il proprio territorio, per distruggere un’intera categoria.
Noi questo non glielo permetteremo più“, dice
Gabriella Regalbuto, responsabile del dipatimento Agricoltura di
FdI per la Sicilia orientale, in un lungo video pubblicato sulla sua pagina facebook. L’esponente del partito di
Giorgia Meloni si scaglia contro l’europarlamentare del
M5s, colpevole di aver
denunciato il business delle macellazioni clandestine di animali infetti, fenomeno su cui da anni si allunga l’ombra di Cosa Nostra, interessata alla redditizia filiera della carne, in barba alle regole sanitarie. In passato il contrasto alla cosiddetta
mafia dei pascoli è costato allo stesso Antoci minacce e un
attentato a colpi di arma da fuoco subito ai tempi in cui ricopriva la carica di presidente del
parco dei Nebrodi. L’europarlamentare pentastellato, descrivendo il fenomeno delle macellazioni clandestine, ha parlato di una vera e propria “
emergenza sanitaria che mette a repentaglio la salute dei siciliani”. Una situazione tratteggiata da anni dalle inchieste giudiziarie, ma anche dal lavoro di una commissione ispettiva nominata nel 2016 dalla Regione Siciliana.
L’attacco dell’esponente di Fdi – Di fronte all’allarme sanitario rilanciato da Antoci, però, da Fratelli d’Italia arriva una reazione scomposta. Regalbuto, infatti, ha pubblicato sui social un lungo video in cui attacca inspiegabilmente il deputato M5s: “Non avendo altri argomenti di cui parlare, questi professionisti dell’antimafia si ostinano a parlare di mafia dei Nebrodi”, dice la meloniana riferendosi ad Antoci. “Per troppi anni Antoci ha potuto parlare di
mafia dei pascoli, delle speculazioni sui
fondi comunitari dei mafiosi dei Nebrodi, delle
macellazioni clandestine di animali infetti, non sapendo di cosa stava parlando e creando
pregiudizio nell’opinione pubblica”, sostiene Regalbuto. Parole pesanti, visto che per le sue denunce contro la mafia dei pascoli Antoci vive da
anni sotto scorta. L’esponente di Fdi attacca anche una dichiarazione rilascita da Antoci a
ilfattoquotidiano.it: l’europarlamentare aveva definito la
truffa dei fondi Ue per l’agricoltura come un “business paragonabile al
narcotraffico, solo che in questo caso la percentuale di guadagno è maggiore, mentre quella di rischio è pari a zero”. “Nulla di più cattivo, nulla di più
falso ed infangante verso una categoria onesta che ogni giorno lotta con la burocrazia e con il pregiudizio”, dice Regalbuto, senza argomentare perchè il paragone formulato da Antoci sarebbe falso. Il deputato, infatti, si riferiva alle truffe sui fondi Ue commesse da personaggi legati a Cosa nostra, oggetto di
decine di inchieste giudiziarie e centinaia di condanne. In ogni caso l’esponente meloniana bolla come infondati i timori e le denunce del deputato M5s sui rischi legati alla
macellazione clandestina di animali infetti, sostenendo che “le aziende vengono controllate meticolosamente! E gli animali infetti vengono mandati al mattatoio. Ultimamente per fame e per sete anche quelli sani!”. Poi
Regalbuto chiede “
numeri alla mano” che “vengano esibiti i dati delle
macellazioni clandestine. E chiedo che vengano esibiti i dati relativi ad animali trovati infetti, che all’indomani del controllo delle Asp sono stati dichiarati smarriti”. Trattandosi di macellazioni clandestine, però, si presume che sia impossibile avere dei dati ufficiali.