di Alessio Andreoli

Si è parlato molto dell’autonomia differenziata delle regioni anche se adesso l’argomento si è leggermente raffreddato. Il motivo per cui l’argomento è passato dalle prime pagine dei giornali a quelle interne è semplice. Non passa giorno che questo governo non ci stupisca. Una delle ultime trovate è intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Nonostante, sia Salvini che Lollobrigida si siano un po’ defilati le perle di saggezza non mancano e si va dalla abolizione dell’obbligarietà dei vaccini di Claudio Borghi (noto per la sua preparazione in ambito medico scientifico) alle improbabili lezioni di geografia e storia del ministro della Cultura.

Riusciamo addirittura a battere, cosa non semplice, le farneticazioni di quel poveretto ed incolpevole presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden. Scrivo incolpevole perché è fin troppo evidente che sta tentando di adeguarsi alle direttive del cerchio magico che lo circonda, non scrivo che lo sostiene, ma circonda perché se volessero sostenerlo e se gli volessero davvero bene gli avrebbero consigliato, chiesto di ritirarsi ancor prima del confronto pubblico con l’avversario Donald Trump.

Ma non è di questo che voglio scrivere. Un caro amico ha comprato una macchina ibrida, quando ha chiesto quanto tempo aveva per pagare il bollo di circolazione gli hanno risposto che era esentato, ma per avere dettagli precisi doveva chiedere meglio in quanto ogni regione ha emesso i suoi regolamenti e le disposizioni variano da territorio a territorio. Incredulo ho fatto una ricerca e chiesto in giro ed effettivamente la materia è trattata molto diversamente da regione a regione.

Per l’esenzione in alcune regioni bisogna tenere conto della potenza, di quando è stata acquistata, della classe ambientale cioè i famosi Euro 1, 2 fino a 6 (pare che si arriverà a Euro 7 nel 2025), in altre l’esenzione è per sempre solo per le elettriche, in altre ancora è triennale o quinquennale, in altre le ibride non hanno nessuna esenzione, in altre ancora si paga solo una quota del bollo, quota espressa in percentuale rispetto al pagamento pieno.

Mi sono molto sorpreso di questo e ho cercato di capire i diversi criteri che hanno ispirato i vari legislatori nel cercare di incentivare all’acquisto di automobili meno inquinanti, ma per tanto che mi sia sforzato non sono riuscito a trovare differenze nella viabilità o nella conformazione dei territori, che giustificano tali evidenti disparità di trattamento. Mi sono anche chiesto se la stessa automobile può inquinare in modo diverso se circola al mare, in collina, in pianura o in montagna, se circola in una regione piuttosto che in un’altra, ma anche qua non trovo differenze.

Visto che inquino o non inquino allo stesso modo che io sia a Milano, Roma, Palermo, Udine o Foggia, a me sembra persino ovvio che questa materia dovrebbe essere trattata solo ed esclusivamente a livello nazionale, cioè dal governo in carica. Un po’ come la sanità, in fondo se io ho la stessa malattia di un mio concittadino di un’altra regione, credo dovrei avere gli stessi diritti di curarmi in modo adeguato.

Probabilmente, vista la mia età e che le cose non stanno come ipotizzo io, sono giunto alla conclusione che le mie capacità cognitive si sono notevolmente ridotte. Nel fare questa amara constatazione mi ha fulminato un pensiero. Non è che in realtà questo, quello dell’autonomia differenziata, è un percorso per arrivare a creare nuovi invisibili confini, con invisibili dogane e reali pedaggi tra regione e regione? Mah… forse sto farneticando o magari i confini tra regioni ci sono già da tempo, ma noi non riusciamo a vederli perché invisibili alla vista ma ben delineati se compriamo un’auto ibrida o se dobbiamo curarci.

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