La polizia di Cuneo ha arrestato tre caporali, un marocchino, un macedone e un albanese, che reclutavano lavoratori di origine africana per i lavori in vigna. I tre soggetti, che agivano in maniera disgiunta, sono stati destinatari, rispettivamente il primo e il secondo della misura degli arresti domiciliari e il terzo della misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività professionali.

I braccianti reclutati, tutti irregolari e privi si soluzioni abitative stabili, lavoravano in totale violazione delle normative contrattuali con paghe da fame, senza riposi e con totale inosservanza della normativa in materia di sicurezza e igiene sul lavoro, il tutto condito con condizioni di lavoro e con metodi di sorveglianza degradanti e di controllo a vista, con minacce di non essere pagati o di essere allontanati.

Addirittura, in due casi accertati alcuni lavoratori, dopo essersi lamentati delle condizioni di sfruttamento in cui versavano, sono stati puniti in violenti pestaggi, uno dei quali con l’utilizzo di un todino di ferro prelevato dal filare di sostegno a una vigna.

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