Quasi 20 ex capi di Stato e di governo dei paesi del G20 o a reddito più elevato, invitano con una lettera i loro successori attualmente in carica a sostenere un “nuovo accordo globale per tassare gli individui ultra-ricchi del mondo” . Tra i firmatari compaiono l’ex presidente del Cile Michelle Bachelet, l’ex primo ministro svedese Stefan Löfven, l’ex primo ministro australiano Julia Gilliard, l’ex primo ministro francese Dominique de Villepin e l’ex presidente della Spagna José Luis Rodríguez Zapatero. Tra i destinatari il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il neo premier britannico Keir Starmer.
Garantire che gli ultra-ricchi paghino la loro giusta quota “ridurrebbe la disuguaglianza e raccoglierebbe trilioni di dollari necessari per gli investimenti nella politica industriale e per una transizione giusta”, si legge nella lettera. Gli ex leader affermano che “la proposta del G20 del Brasile sottolinea l’opportunità di scrivere una nuova storia sulla tassazione per la prima volta in una generazione” in un momento in cui “i miliardari, a livello globale, pagano un’aliquota fiscale equivalente a meno dello 0,5% della loro ricchezza”.
Il governo brasiliano, nella sua presidenza del G20,sta sostenendo un nuovo standard fiscale globale sulla tassazione degli ultra-ricchi. La lettera degli ex capi di Stato e di governo dei paesi del G20 si affianca ai colloqui tra le capitali del G20 per sostenere l’accordo e precede l’incontro dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G20 che si terrà a Rio de Janeiro il prossimo 25 luglio. Brasile, Sud Africa, Francia e Spagna hanno già espresso il loro sostegno alla proposta.
“La sensata proposta del Brasile di stabilire nuovi standard globali per tassare gli individui più ricchi è un punto di svolta economico strategico che tutti i leader del G20 devono sostenere. Con leader come il presidente Biden che appoggiano nuove proposte coraggiose, stiamo assistendo ad un cambiamento rivoluzionario. Ma affinché questi sforzi siano veramente efficaci, i governi devono cooperare tra loro a livello internazionale”, dice Löfven, ex primo ministro svedese. Secondo la cilena Bachelet “I leader delle economie più potenti del mondo si trovano in una posizione unica per fare ciò che le persone chiedono a gran voce oggi. La proposta del Brasile per un accordo globale sulla tassazione delle persone più ricche è il tipo di politica economica responsabile di cui i governi hanno bisogno in questo momento”. E ancora: ““Abbiamo bisogno di un mondo in cui i più ricchi siano tassati in ogni Paese e non siano autorizzati a dettare le regole a proprio vantaggio. Il Brasile ci sta mostrando come”.
Gli ex leader mondiali sottolineano che “l’elusione e l’evasione fiscale da parte degli ultra-ricchi hanno successo quando i governi non riescono a lavorare insieme”. Secondo Helen Clark, ex primo ministro della Nuova Zelanda, “Il Brasile va lodato per aver portato sul tavolo del G20 la questione di uno standard fiscale globale per i miliardari del mondo. Ciò si basa su una precedente decisione del G20 di sostenere una tassa globale minima del 15% sulle società multinazionali”. La lettera, coordinata dal Club de Madrid e da Oxfam, avverte che “la quota di reddito dell’1% più ricco è aumentata del 45% in quattro decenni, mentre le aliquote fiscali massime sui loro redditi sono state tagliate di circa un terzo”.
Il Fatto Quotidiano è media partner della campagna a sostegno della raccolta firme per la tassazione dei grandi patrimoni
Economia & Lobby
Appello di 20 ex capi di Stato ai leader del G20: “Sostenete la proposta del Brasile per la tassazione degli ultra ricchi”
Quasi 20 ex capi di Stato e di governo dei paesi del G20 o a reddito più elevato, invitano con una lettera i loro successori attualmente in carica a sostenere un “nuovo accordo globale per tassare gli individui ultra-ricchi del mondo” . Tra i firmatari compaiono l’ex presidente del Cile Michelle Bachelet, l’ex primo ministro svedese Stefan Löfven, l’ex primo ministro australiano Julia Gilliard, l’ex primo ministro francese Dominique de Villepin e l’ex presidente della Spagna José Luis Rodríguez Zapatero. Tra i destinatari il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il neo premier britannico Keir Starmer.
Garantire che gli ultra-ricchi paghino la loro giusta quota “ridurrebbe la disuguaglianza e raccoglierebbe trilioni di dollari necessari per gli investimenti nella politica industriale e per una transizione giusta”, si legge nella lettera. Gli ex leader affermano che “la proposta del G20 del Brasile sottolinea l’opportunità di scrivere una nuova storia sulla tassazione per la prima volta in una generazione” in un momento in cui “i miliardari, a livello globale, pagano un’aliquota fiscale equivalente a meno dello 0,5% della loro ricchezza”.
Il governo brasiliano, nella sua presidenza del G20,sta sostenendo un nuovo standard fiscale globale sulla tassazione degli ultra-ricchi. La lettera degli ex capi di Stato e di governo dei paesi del G20 si affianca ai colloqui tra le capitali del G20 per sostenere l’accordo e precede l’incontro dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G20 che si terrà a Rio de Janeiro il prossimo 25 luglio. Brasile, Sud Africa, Francia e Spagna hanno già espresso il loro sostegno alla proposta.
“La sensata proposta del Brasile di stabilire nuovi standard globali per tassare gli individui più ricchi è un punto di svolta economico strategico che tutti i leader del G20 devono sostenere. Con leader come il presidente Biden che appoggiano nuove proposte coraggiose, stiamo assistendo ad un cambiamento rivoluzionario. Ma affinché questi sforzi siano veramente efficaci, i governi devono cooperare tra loro a livello internazionale”, dice Löfven, ex primo ministro svedese. Secondo la cilena Bachelet “I leader delle economie più potenti del mondo si trovano in una posizione unica per fare ciò che le persone chiedono a gran voce oggi. La proposta del Brasile per un accordo globale sulla tassazione delle persone più ricche è il tipo di politica economica responsabile di cui i governi hanno bisogno in questo momento”. E ancora: ““Abbiamo bisogno di un mondo in cui i più ricchi siano tassati in ogni Paese e non siano autorizzati a dettare le regole a proprio vantaggio. Il Brasile ci sta mostrando come”.
Gli ex leader mondiali sottolineano che “l’elusione e l’evasione fiscale da parte degli ultra-ricchi hanno successo quando i governi non riescono a lavorare insieme”. Secondo Helen Clark, ex primo ministro della Nuova Zelanda, “Il Brasile va lodato per aver portato sul tavolo del G20 la questione di uno standard fiscale globale per i miliardari del mondo. Ciò si basa su una precedente decisione del G20 di sostenere una tassa globale minima del 15% sulle società multinazionali”. La lettera, coordinata dal Club de Madrid e da Oxfam, avverte che “la quota di reddito dell’1% più ricco è aumentata del 45% in quattro decenni, mentre le aliquote fiscali massime sui loro redditi sono state tagliate di circa un terzo”.
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Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Da due o tre giorni avevamo capito che eravamo quasi arrivati alla conclusione di questa vicenda". Lo ha detto Antonio Tajani a Porta a Porta sulla liberazione di Cecilia Sala.
"Stamattina l'ambasciarice è andata al carcere per la visita consolare e le hanno detto la visita è annullata per una buona notizia, l'ambasciarice ha capito e mi ha telefonato", ha raccontato il ministro degli Esteri spiegando tra l'altro: "Anche la famiglia è stata eccezionale, la mamma e il papà ci hanno dato una mano".
"La Santa Sede non ha dato una mano in maniera operativa ma c'è sempre stato sostegno. Ma non c'è stato un intervento del Vaticano", ha spiegato Tajani.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Fermo restando che la mia posizione di condanna è assoluta per alcuni gesti apologetici, avendo conosciuto quei ragazzi, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i primi due uccisi da terroristi ai quali non si è mai dato un nome, esprimo il rammarico per il fatto che la Procura della Repubblica di Roma in 45 anni non abbia mai aperto una seria inchiesta sulla strage di Acca Larenzia". Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervenendo nell’aula del Senato.
"Noi chiediamo la verità su tante vicende italiane. Nei giorni scorsi, si è saputa una possibile verità sull’omicidio di stampo mafioso di Piersanti Mattarella a Palermo. Ma sulla strage di Acca Larenzia le tracce ci sono, perché la mitraglietta Skorpion che uccise Bigonzetti e Ciavatta poi è stata utilizzata anche successivamente dalle Brigate Rosse -ha detto ancora Gasparri-. Quelli che ieri, sbagliando, hanno fatto i saluti romani non inneggiavano alle Brigate Rosse ma ricordavano, con una ritualità che io non condivido, dei militanti di un partito politico, non di terroristi".
"Mentre le Brigate Rosse sono quelle che hanno usato la mitraglietta Skorpion per uccidere Bigonzetti e Ciavatta, poi Lando Conti, ex sindaco di Firenze, e il professor Ruffilli che era un professore impegnato nella Democrazia Cristiana. Quindi quell'arma e chi l’ha usata è transitato nelle Brigate Rosse", ha proseguito l'esponente di FI.
(Adnkronos) - "Basterebbe un’inchiesta per capire quali gruppi della periferia di Roma sud e dell’estrema sinistra hanno fatto questo transito. C’è un libro di un giornalista che si chiama Nicola Rao che ha descritto queste vicende ed è una vergogna che la Procura della Repubblica di Roma non abbia mai fatto un'inchiesta seria. Io l'ho detto pubblicamente a Lo Voi e lo dico a tutti i Procuratori del passato. La magistratura evidentemente non ha voluto la verità su quella vicenda. Protesto, quindi, per le verità mancate di una pagina di storia italiana tragica", ha concluso Gasparri.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Ho voluto partecipare in collegamento all'evento 'Comunità democratica' perché il partito cattolico è anacronistico, c'è bisogno di cominciare a discutere largamente di politica, di programmi, a far partecipare le persone e soprattutto di far diminuire l'astensione". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"C'è bisogno di cominciare a discutere, sono due anni che non si fa nel Paese. Queste iniziative sono benedette, penso che Schlein lo sappia", ha aggiunto Prodi proseguendo: "Deciderà Ruffini se entrare in politica o no. E' un uomo di qualità e dipenderà dalla rete che riuscirà a costruire. E' stato talmente bravo a combattere l'evasione fiscale che il Paese gli dovrebbe essere grato".
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Trump non vuole l'Europa coesa. Tratta Paese per Paese ed esercita su ciascuno una pressione particolare. Il problema è che Meloni non può essere portavoce o simbolo dell'Europa unita, Trump non lo permetterà mai". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Trump e Musk ne dicono di tutti i colori e attaccano dall'interno i Paesi intervenendo; è il solito quadro: Trump imprevedibile. Prevedo un grande cambiamento. E' finita la globalizzazione economica e Trump tenta quella politica: l'intervento negli affari interni di tutti i Paesi", ha aggiunto.
"La cosa strana è che mentre oggi c'è stata una reazione dell'Onu sulle sue dichiarazioni, non ne ho viste da parte dell'Unione europea. Il problema è che un'UE divisa come oggi non riesce a formare una volontà politica comune; la presidente della Commissione deve mediare e non vuole rompere l'equilibrio. Non dice niente delle interferenze di Trump in Germania, in Gran Bretagna, in Italia. Il sovranismo si ferma all'obbedienza", ha detto ancora Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Starlink, l'accordo col governo gli darebbe in mano tutti i dati che riguardano il nostro Paese. E' il momento che il governo decida se dare in mano ad altri la propria vita". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Il vantaggio di Musk è che ha a disposizione una tecnologia pronta e potente. Non so se il governo firmerà, ma queste cose vanno fatte con una prudenza enorme e garanzie che non credo il nostro esecutivo sia in grado di ottenere. Così come sembrano essere le cose, io non firmerei. E l'idea che il rappresentante di uno Stato come è Musk si impadronisca di una realtà fondamentale di un altro Paese è un rischio enorme per la democrazia", ha aggiunto Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Belloni, posso dire che è proprio brava, una servitrice dello Stato leale nei confronti del Paese e con capacità personali. Non ho la minima idea se verrà eventualmente coinvolta nelle istituzioni europee. Lei ha detto di no, ma queste cose devono maturare nel tempo. Ha le energie e le capacità, vedremo". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Esprimo la mia felicità vera per il ritorno di Sala, la stessa che ho provato quando liberammo il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo in condizioni analoghe". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Queste contrattazioni sono sempre molto complesse. Certamente c'è stato da Trump una specie di permesso o di tacito consenso. A differenza della mia esperienza, noi gioimmo tutti insieme, col ministro degli Esteri, il governo e anche i servizi. C'era anche la dottoressa Belloni, che aveva organizzato la liberazione; oggi è sembrato un evento molto solitario, solo della Meloni", ha aggiunto Prodi.