La donna al Taranaki Daily News ha spiegato che la sua famiglia si è spesso sentita "a disagio" ma non sempre "è stato possibile far spostare tutti"
“Non voglio essere una madre iperprotettiva ma mi chiedo, è questa la società nella quale vogliamo vivere? Se sì, troverò un modo per preparare i miei figli ma non credo che dovrebbe essere necessario”. È l’appello lanciato dalla neozelandese Amy Dixon, una mamma che ha deciso di lanciare una petizione per evitare che nella piscina di New Plymouth le donne possano indossare bikini con perizoma. La faccenda è stata raccontata dal Daily Mail anche perché il tema, spiega il tabloid, travalica i confini della città neozelandese. Secondo la donna, i bimbi più piccoli non dovrebbero essere costretti a vedere certi costumi da bagno che giudica “pornografici” e al Taranaki Daily News ha spiegato che la sua famiglia si è spesso sentita “a disagio” ma non sempre “è stato possibile far spostare tutti”. La sua petizione ha raggiunto 200 firme, non poche considerando che la piscina non è enorme. “Le piscine sono generalmente posti per bambini, il fatto che le donne pensino che sia accettabile indossare costumi così inappropriati è incredibile”, ha commentato un firmatario. Un tipo di protesta simile è stata messa in atto da Ian Grace nella Gold Coast australiana: “Le donne con quel tipo di costume fanno sentire gli altri a disagio. Un sedere nudo e erotico come un seno nudo e non capisco come mai nelle piscine indossare certi bikini sia considerato normale”. E ancora: “I bimbi piccoli non dovrebbero vedere il lato b così esposto”. Cosa ne pensate voi lettori?