Avevamo in tanti la tastiera aperta per scatenarci nella celebrazione dell’ennesima impresa di Marcelo Bielsa e di una finale di Copa America Argentina-Uruguay, ricca di suggestioni, ma i Cafeteros, con pieno merito, hanno fatto saltare il banco, bastonando 1-0 la banda del Loco con una capocciata di Lerma e giocando l’intera ripresa con un uomo in meno. Ecco la Colombia all’ultimo atto del torneo, vinto nel 2001 in occasione dell’edizione organizzata in casa. L’allenatore, tanto per restare in tema, è un argentino: l’ex difensore Nestor Lorenzo, una stagione al Bari nel 1989-90. Una roccia da giocatore e rocciosa è la sua Colombia. I Cafeteros, in serie positiva da 28 gare, non perdono dal 2 febbraio 2022: l’ultimo ko nelle qualificazioni mondiali in casa dell’Argentina, 1-0 per la Albiceleste allo stadio Mario Alberto Kempes di Còrdoba. Quando si dice il destino.

Argentina-Colombia andrà in scena al Sun Life Stadium di Miami, alle 2 del mattino del 15 luglio, poche ore dopo la finale dell’europeo Spagna-Inghilterra. L’Argentina, campione in carica e trionfatrice nel mondiale in Qatar, vuole proseguire il ciclo. La Colombia cerca un posto al sole. Dell’Argentina si sanno tante cose. Della Colombia si sa meno. È tornato protagonista James Rodriguez, il talento per il quale Carlo Ancelotti ha sempre avuto un debole. Giramondo del pallone, il San Paolo in Brasile l’ultima tappa, Rodriguez è il re degli assist della competizione: quota 6, record. James è il capitano dei Cafeteros e si è commosso dopo la turbolenta semifinale contro l’Uruguay, finita con una maxirissa in tribuna. L’organizzazione ha fatto acqua anche negli Stati Uniti, dove in queste ore è stato esonerato “con effetto immediato” l’ormai ex ct Gregg Berhalter, in carica dal giugno 2023: per la nazionale a stelle e strisce un flop su tutta la linea.

La Colombia è invece atterrata in finale con un percorso netto: 2-1 al Paraguay, 3-0 al Costarica, 1-1 con il Brasile, 5-0 sul Panama nei quarti e 1-0 in semifinale sull’Uruguay. Il modulo 4-2-3-1 garantisce a Lorenzo una solida protezione difensiva e un centrocampo dinamico, nobilitato dalla classe di Rodriguez. Luis Diaz, esterno alto del Liverpool, è l’altro talento di spicco. Lorenzo ha convocato negli Usa anche il “cagliaritano” Yerry Mina, l’ex portiere del Napoli David Ospina, il “bolognese” Jhon Lucumì. Gli altri nomi in vista sono quelli di Luis Sinisterra (Bournemouth), Yaser Asprilla (Watford), Davinson Sanchez (Galatasaray). Una squadra da prendere con le molle.

Luis Fernando Restrepo Muneton, colombiano, originario di Medellin, 54 anni, corrispondente europeo di Directv Sports, racconta: “In Colombia la gente è entusiasta della nostra squadra. La nostra nazionale ha fatto negli ultimi anni una salto di qualità a livello professionale, grazie al lavoro delle accademie e all’esperienza europea dei giocatori. Lorenzo ha tre enormi meriti. Primo: ha creato un gruppo solido. Secondo: è un coach molto preparato che conosce a fondo il calcio colombiano. Terzo: non si fissa su un modulo, ma è capace di passare senza problemi dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e persino al 3-5-2. Miami sarà invasa dai tifosi dei Cafeteros. La nostra comunità negli Stati Uniti può contare su milioni di persone e si è visto nella semifinale contro l’Uruguay: sessantamila spettatori con i colori della Colombia. Contro la nazionale di Marcelo Bielsa è emersa anche la forza morale dei calciatori: hanno giocato in dieci l’intera ripresa rispondendo colpo su colpo e sfiorando più volte il secondo gol. Con l’Argentina sarà una grande finale. Sollevare la Copa non è un sogno proibito. Possiamo farcela”.

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