“Ho investito nella questione dei Fondi di Coesione bloccati il presidente della Repubblica, vedremo se nelle prossime ore ci sarà qualche evoluzione. Mi è stato comunque comunicato un suo intervento per lo sblocco dei Fondi. Se non avremo risposta, dovremo lottare. Noi abbiamo accettato tutto, mi aspetto che ci chiedano pure una donazione di sangue all’Avis. E va bene, ci facciamo le trasfusioni e ve le mandiamo. Che cazzo vi dobbiamo dare di più? ”. Sono le parole del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel suo incontro con oltre 200 sindaci campani convocati per discutere della firma del governo Meloni sul Fondo sviluppo e coesione per la Campania.
De Luca snocciola tutti i momenti salienti di quello che definisce “un anno di calvario”, aggiungendo: “Abbiamo sputato sangue. E abbiamo dovuto ricorrere nientemeno che al presidente della Repubblica per dire che siamo ormai in un paese nel quale la Costituzione non esiste più, non esiste lo Stato di diritto, non esiste il Tar, non esiste Consiglio di Stato, non esiste rispetto per 550 sindaci che sono andati a manifestare a Roma per il lavoro e non certo per passeggiare, e per 5mila amministratori cittadini che erano lì. E sono stati fronteggiati dalla Polizia in assetto antisommossa e perquisiti e fermati all’uscita dell’autostrada”.
Nel suo intervento durato quasi un’ora il politico attacca il governo Meloni in un crescendo rossiniano: “Ci è stato comunicato che il presidente del Consiglio Meloni verrà qui a siglare l’accordo per Bagnoli. La mia prima proposta è preparare una delegazione di massa per chiedere motivo di questo atteggiamento offensivo, ricattatorio, in violazione dei deliberati del Tribunale amministrativo, del Consiglio di Stato e delle regole di buona educazione istituzionale – continua – Se volete, andateci. Se vado io, poi magari va a finire che fa un’altra registrazione con il suo addetto stampa e fa la vittima per altri sei mesi. Si è ritenuta insultata, essendo l’unica che ha insultato pubblicamente i 550 sindaci e le migliaia di cittadini che erano andati a Roma a chiedere il lavoro”.
E aggiunge, facendo riferimento al via libera del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) all’assegnazione di 388,5 milioni per i progetti dei Comuni campani: “Coi governi precedenti non abbiamo neanche discusso, ma non parlo dei governi di centrosinistra, parlo di Berlusconi. Andavamo avanti rapidamente con rispetto istituzionale, adesso siamo di fronte a un tentativo di svuotamento delle politiche di coesione, con il risultato che quello che viene pubblicizzato come l’intervento del governo a favore della Campania è una grande truffa, come abbiamo detto a proposito di Bagnoli, perché il governo in realtà – spiega – di proprio non ci mette neanche un euro. In questo momento il ministro Fitto, al ministero della Coesione, ha la disponibilità di 13 miliardi di euro di Fondi di Coesione e di competenza nazionale non impegnate. Adesso diranno “grazie a noi, grazie al governo”. Grazie al piffero. Abbiamo perso un anno, abbiamo allungato la procedura e in ogni caso abbiamo tolto altri 400 milioni a tutti i Comuni di Napoli e della Campania. Tutto quello che fa il governo nazionale lo fa rapinando i fondi della Regione. Qui siamo di fronte a gente che pensa di ricattare. Nella vita ognuno fa le sue scelte: c’è chi vuole fare il maggiordomo e chi la testa non la vuole abbassare per nessun prezzo”.
Innumerevoli le bordate a Fitto (“continua a ripetere una palla sulla nostra capacità di spesa”) e al governo, tacciato di procurare danni a Napoli e alla Campania “per ragioni di discriminazione politica: “Pensano di non farci fare la campagna elettorale per l’anno prossimo e non hanno capito che perderanno ancora più voti, come è successo a Caivano. Hanno fatto le sfilate dei ministri e sapete chi ha vinto a Caivano le elezioni europee? I Cinque Stelle. Fratelli d’Italia ha avuto in Veneto il 32%, in Campania il 17%, la metà. Non perdete tempo, se è quello l’obiettivo, perderete ancora più voti. Noi abbiamo già i motori accesi, tanto per essere chiari”.
De Luca, infine, rivela che in un programma di verifica complessivo di circa 9 miliardi di euro, il governo ha contestato alla Regione Campania un disallineamento di 1 euro e 79 centesimi: “Avevano sbagliato i calcoli. Io finora vi ho letto solo una parte della corrispondenza tra la Regione e il ministero della Coesione, ma moltiplicate tutto questo per cento: le richieste, i peli, i contropeli, il Comune di Moio della Civitella, il Comune delle Pippe… l’ira di Dio. Tutto questo, per una parte, è materia che riguarda la psichiatria democratica, per un’altra parte concerne la mancanza di cultura istituzionale e di rispetto per le comunità“.
Inevitabile la chiosa puramente deluchiana: “Vi possano ammazzare”.