Gli studi confermano l'interruzione anticipata del farmaco per il 90% dei pazienti che ne fanno uso. L'ipotesi più plausibile la riconduce alla presenza di effetti collaterali gravi. La casa produttrice: "i dati non sono sufficienti".
È fuga dall’Ozempic e assimilati, i farmaci che sono diventati impropriamente di moda come dimagranti grazie al sostegno di Vip e influencer. Una nuova analisi dimostra che quasi nove pazienti su 10 negli USA che assumono questo genere di farmaci ne interrompono precocemente l’assunzione. Gli autori hanno scoperto che, nel campione di riferimento, solo uno su quattro pazienti che assumevano questi farmaci per perdere peso e non per il diabete, ha continuato a prendere Ozempic per almeno due anni. E solo uno su 15 è rimasto fedele ai farmaci meno popolari che funzionano allo stesso modo, come Saxenda e Victoza. Queste scoperte giungono in un momento in cui i produttori di questi farmaci devono affrontare diverse cause legali a causa di supposti gravi effetti collaterali come paralisi gastrica, cecità e pensieri suicidi. I risultati sono significativi anche perché ricerche precedenti hanno dimostrato che quando i pazienti interrompono l’assunzione dei farmaci, fino all’80 percento di loro riprende i chili persi. I ricercatori hanno avvertito che non è chiaro il motivo per cui i pazienti hanno smesso di assumere i farmaci, anche se sospettano che ciò potrebbe essere dovuto ad effetti collaterali come nausea e paralisi gastrica, nonché alla carenza e all’indisponibilità delle assicurazioni.
Novo Nordisk, il produttore di Ozempic, ha affermato di “non ritenere che questi dati siano sufficienti per trarre conclusioni sull’aderenza complessiva dei pazienti e sulla persistenza nell’assumere vari medicinali GLP-1, compresi i nostri trattamenti”. L’analisi, condotta da Prime Therapeutics e da Magellan Rx Management, ha esaminato le richieste di rimborso per spese mediche e farmaceutiche di 3.364 pazienti con assicurazione che copra i farmaci in questione usati per la perdita di peso. Tutti i pazienti avevano ricevuto nuove prescrizioni tra gennaio e dicembre 2021 ed erano stati diagnosticati come obesi o avevano un BMI superiore a 30. Ai partecipanti è stato prescritto uno dei seguenti farmaci: Ozempic, Wegovy, Trulicity, Rybelsus, Saxenda o Victoza.
Ozempic, Wegovy e Rybelsus contengono il principio attivo semaglutide. Questo imita l’ormone GLP-1 (peptide-1 simile al glucagone), che rallenta il movimento del cibo attraverso l’apparato digerente, segnalando al corpo che è sazio. Ozempic e Wegovy sono disponibili sotto forma di iniezioni settimanali, mentre Rybelsis è disponibile sotto forma di compresse. Il principio attivo di Saxenda e Victoza è liraglutide, che agisce in modo simile, mentre Trulicity utilizza l’agonista del GLP-1 dulaglutide. L’età media dei partecipanti era di 46,5 anni e l’81 percento era di sesso femminile. I pazienti con diabete di tipo 2, per i quali i farmaci erano stati originariamente realizzati, sono stati esclusi dalla ricerca. Il team ha scoperto che, per tutti i farmaci, solo circa il 15 percento dei pazienti continuava ad assumerli due anni dopo. Inoltre, il 24,1 percento dei pazienti trattati con Wegovy ha continuato ad assumere i farmaci, insieme al 22,2 percento di quelli trattati con Ozempic. Per Trulicity, il 13,8 percento dei partecipanti ha continuato, insieme al 10,4 percento di quelli che assumevano Rybelsus. E solo il sette percento dei pazienti ha continuato a prendere Saxenda e Victoza.
Secondo un rapporto del Pew Research del 2024, nel 2021 sono state scritte 8,2 milioni di prescrizioni per farmaci a base di semaglutide, quattro volte di più rispetto al 2019. Il team di ricerca ha notato che un paziente su quattro ha cambiato farmaco ad un certo punto durante il trattamento, il che, secondo loro, potrebbe essere dovuto a carenze o cambiamenti nella copertura assicurativa. Hanno anche ipotizzato che i pazienti abbiano interrotto il trattamento a causa degli effetti collaterali, nonché della carenza di farmaci e della mancanza di una copertura assicurativa continuativa.
Gianmarco Pondrano Altavilla