“Siamo stati espulsi a causa dei Giochi olimpici. Ti danno un biglietto a caso: se é per Orléans, vai a Orléans”. Una promessa non mantenuta dal governo e denunciata dai diretti interessati. A poche settimane dall’inizio delle Olimpiadi, il quartiere di Parigi Seine-Saint-Denis si sta preparando ad accogliere – nel rinnovato Villaggio Olimpico – atleti provenienti da tutto il mondo. Per migliaia di persone che arrivano, ce ne sono altre che sono state costrette a trovarsi un altro posto: questo il caso degli immigrati senza fissa dimora che occupano la gran parte delle banlieue parigine. L’inchiesta condotta dal New York Times, infatti, ha svelato come la Francia stia trasportando in autobus i senzatetto al di fuori dei confini di Parigi. Una tendenza del governo francese che non tiene fede a quanto promesso agli immigrati nei mesi precedenti. Si era parlato di “una sistemazione altrove”, ma non al di fuori della Capitale francese. E invece, così non è stato: ore e ore di viaggi verso città come Lione o Marsiglia per trovare stanze ancora più piccole e meno confortevoli. Nel frattempo, i funzionari del governo hanno rifiutato di commentare quanto sta accadendo. Secondo loro, si tratterebbe di un programma volontario destinato ad alleviare la carenza di alloggi di emergenza di Parigi. Da sottolineare come, nell’ultimo anno, la polizia e i tribunali abbiano sfrattato circa 5mila persone, la maggior parte delle quali uomini senza famiglia.
Macron trasporta i senzatetto in autobus lontano da Parigi
“I Giochi Olimpici metteranno in mostra la grandezza del nostro Paese“. Risuonano attuali come non mai le parole di Emmanuel Macron. La decisione del governo è stata quella di costruire il Villaggio olimpico in uno dei sobborghi più poveri di Parigi , dove migliaia di persone vivono in accampamenti di strada, rifugi o edifici abbandonati (e in cui circa una persona su tre è immigrata): questo il paradosso di un Paese che ha speso miliardi di euro per riqualificare il territorio.
Il governo nega che il trasporto in autobus sia collegato con le Olimpiadi. Il New York Times, però, ha ricevuto una mail in cui un funzionario governativo per l’edilizia affermava che l’obiettivo fosse quello di “identificare le persone per strada nei siti vicino alle sedi olimpiche”. E in effetti, la scelta di sfratto cade proprio in concomitanza con un altro dato: a Parigi non ci sono abbastanza spazi abitativi per i 100mila senzatetto presenti sul territorio della Capitale. Motivo per cui, il governo durante lo scorso anno ha allestito 10 rifugi temporanei.
Promesse non mantenute
Nell’ultimo anno, le retate nei campi e negli edifici abbandonati per i senzatetto sono aumentate a dismisura: i funzionari di Parigi hanno sfrattato i clochard dicendo loro che li avrebbero aiutati a trasferirsi. “Ci hanno promesso un alloggio e un aiuto sociale”. In realtà, la verità era un’altra: molti non sapevano di essere entrati a far parte di un programma governativo per selezionarli per un potenziale asilo e potenzialmente deportarli in altre città.
Da una città all’altra, ma sempre senza fissa dimora
Una volta arrivati nelle loro nuove città, i senzatetto posso rimanere nello stesso posto per un massimo di tre settimane e vengono sottoposti a screening per l’idoneità all’asilo. Quelli che ne hanno diritto possono ricevere un alloggio a lungo termine mentre fanno domanda di asilo. A molti di loro, in realtà, è stato dato un ordine di espulsione, motivo per cui alcuni avvocati consigliano di non salire sugli autobus per un futuro che sarebbe già segnato. Coloro che rimangono vengono sfrattati ancora una volta, finendo senza casa (di nuovo) nell’ennesima città. Un effetto domino che di certo non rende felici e soddisfatti i massimi esponenti delle altri città francesi: “Non ci sono soldi per trovare un posto per i senzatetto a Marsiglia, ma ci sono soldi per far arrivare i senzatetto da Parigi?”, ha affermato Audrey Garino, vicesindaco di Marsiglia.