Potrebbe essere lo spostamento del Consiglio informale Esteri-Difesa, previsto a fine agosto a Budapest, la rappresaglia dell’Unione europea nei confronti di Viktor Orbán, il primo ministro ungherese colpevole di aver incontrato sia Vladimir Putin che Xi Jinping in bilaterali da presidente di turno dell’Ue. La notizia, fatta circolare da fonti diplomatiche sentite dall’Ansa, non sembra però preoccupare particolarmente il capo del governo ungherese che, presente al vertice Nato di Washington, secondo il New York Times andrà a incontrare anche Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.

La punizione pensata da i Paesi europei, una larga maggioranza secondo le fonti, per ora sarebbe solo un’ipotesi. L’idea è comunque quella di trasformare il Consiglio informale in un Consiglio formale, che per prassi si tiene a Bruxelles. In aggiunta verrebbe invitato il ministro ucraino Dmytro Kuleba.

Nonostante ciò, Orbán “sta pianificando di volare a Mar-a-Lago per incontrare Donald Trump”, riferisce una fonte vicina al leader ungherese. Una scelta che, anche se presa in quanto capo del governo di Budapest, sarebbe una violazione delle consuetudini diplomatiche, dato che “ha evitato invece Joe Biden al summit Nato e non ha richiesto un incontro bilaterale con il presidente degli Stati Uniti“, scrive il Guardian.

Orbán potrebbe così volare giovedì sera a Mar-a-Lago, unico giorno libero per Trump prima di una fitta agenda che la prossima settimana lo vedrà protagonista alla convention repubblicana di Milwaukee, dove sarà incoronato nominee per la Casa Bianca. La visita, secondo alcuni media, è legata alla sua “missione di pace” dopo le tappe a Kiev, Mosca e Pechino, in vista di un possibile ritorno del tycoon alla presidenza. Se così fosse, la tensione tra lui e le cancellerie europee sarebbe destinata a crescere ulteriormente, dopo le critiche piovute su di lui in seguito ai recenti viaggi istituzionali.

“Viktor Orbán è il premier dell’Ungheria e fa ciò che ritiene più opportuno. Non è che decidiamo noi quello che deve fare”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, cercando di sottolineare come la decisione di volare a Mar-a-Lago possa essere legata a una scelta tutta interna al governo di Budapest e non all’incarico europeo che ricopre dal 1 luglio. “Certo non va in rappresentanza dell’Unione europea – ha aggiunto infatti il titolare della Farnesina – Io continuo a dire che noi non dobbiamo interferire nella campagna elettorale americana. Le relazioni transatlantiche sono una delle stelle polari della nostra politica estera. Noi siamo amici e alleati degli Stati Uniti, indipendentemente da chi è stato, chi è e chi sarà il presidente americano”.

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