Si complica di giorno in giorno il percorso di Joe Biden verso le elezioni presidenziali. Mentre i sondaggi evidenziano che il 67% degli americani chiede il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e aumentano le richieste di un passo indietro (ultimo in ordine di tempo l’appello di George Clooney), iniziano anche i problemi finanziari. Gran parte dei donatori dem, da Wall Street a Hollywood, ha congelato i finanziamenti per la campagna elettorale dell’attuale presidente Usa. I grandi finanziatori – preoccupati per la sua età e le sue condizioni psico-fisiche – temono di sborsare denaro puntando sul cavallo “perdente”. Indiscrezioni rilanciate da numerosi media come Financial Times e Cnn. E secondo quanto riporta il New York Times, la campagna di Joe Biden starebbe conducendo dietro le quinte dei sondaggi fra gli elettori per conoscere i punti di forza di Kamala Harris e per vedere quale potrebbe essere la performance della vicepresidente contro Donald Trump. Secondo il Nyt, i sondaggi servono per raccogliere informazioni da presentare eventualmente al presidente. Anche perché, dicono fonti della campagna di Biden a Nbc, le possibilità che possa vincere contro il tycoon sono ormai pari a zero: “Deve ritirarsi“.
I problemi della raccolta fondi – “Tutto è congelato perché nessuno sa cosa succederà. Tutti sono in modalità attendista“, ha detto uno stratega democratico alla Cnn. L’emittente televisiva statunitense ha raccolto numerose voci dal mondo dem. “Le donazioni più ingenti hanno subito un notevole rallentamento dopo il dibattito“, ha detto un altro sottolineando che continuano ad arrivare le donazioni di piccolo importo ma “la campagna è ancora lunga” e questo non basta. I soldi in entrata si stanno “esaurendo”, ha detto sempre alla Cnn un’altra fonte. E sono sempre più gli eventi sospesi. Gli organizzatori di un pranzo per la raccolta fondi a Chicago – che prevedeva la presenza di ricchi abitanti della città – hanno prima sospeso l’evento (dopo il disastroso dibattito con Donald Trump) e poi lo ha definitivamente annullato.
“Obama sapeva dell’appello di Clooney e non si è opposto” – La notizia dell’annullamento dell’evento a Chicago è arrivata poche ore dopo l’intervento sul New York Times di George Clooney: “Non può vincere la sua battaglia contro il tempo. Nessuno di noi può. È terribile da dire ma il Joe Biden con cui sono stato insieme tre settimana fa per un raccolta fondi non era il Joe Biden del 2010. Non era il Joe Biden del 2020. Era la stessa persona che abbiamo visto al dibattito”, ha dichiarato l’attore che ha guidato alcune delle più grandi raccolte di fondi nella storia dei dem: da Barack Obama nel 2012 a Hillary Clinton nel 2016, fino allo stesso Biden nel 2020. Un affondo di Clooney che rischia di essere molto pesante. Tra l’altro secondo quanto riferito da fonti informate a Politico l’ex presidente americano Barack Obama ha saputo in anticipo dell’esplosivo appello dell’attore di Hollywood a Joe Biden, ma non si è opposto. L’ex presidente, spiegano le fonti, non ha incoraggiato o consigliato Clooney a fare queste osservazioni, ma non ha nemmeno cercato di fermarlo.
I politici dem che chiedono il ritiro – E mentre cresce l’attesa per la conferenza stampa del presidente Usa di chiusura del vertice Nato (“la conferenza stampa presidenziale con più pressione della storia moderna“, la definisce la Cnn), Peter Welch è il primo senatore democratico a uscire allo scoperto chiedendo a Biden di ritirarsi. “Rispetto profondamente Biden” per averci salvato da Donald Trump. Ma “per il bene del paese deve ritirarsi”, afferma Welch in un editoriale sul Washington Post. Salgono invece a 10 i deputati democratici che chiedono il passo indietro di Joe Biden: l’ultima in ordine di tempo a chiedere pubblicamente il ritiro del presidente è la deputata del Michigan Hillary Scholten, convinta che per Biden sia arrivato il “momento di passare il testimone”. E secondo quanto appreso da Axios, anche il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer è pronto a scaricarlo e starebbe comunicando privatamente ai donatori di essere aperto a una candidatura democratica alle prossime elezioni che non sia guidata dall’attuale presidente. In pubblico, Schumer ha insistito nel dire di essere “dalla parte di Joe” ma in privato la pensa diversamente. Un chiaro segnale è arrivato anche dall’ex Speaker, Nancy Pelosi, che mercoledì – a precisa domanda – non ha preso posizione, sottolineando che “spetta al presidente decidere se candidarsi”. Un gruppo di consiglieri di vecchia data di Biden stanno valutando come persuadere il presidente a lasciare la corsa al 2024, riporta il New York Times: il gruppo sta discutendo su come poter convincere Biden che non può battere Donald Trump e che, se facesse un passo indietro, il processo per scegliere un suo successore sarebbe ordinato e non getterebbe il partito nel caos.
L’ultimo sondaggio – Intanto da un sondaggio condotto Abc News/Washington Post/Ipsos, su un campione composto per la gran parte da sostenitori di Biden, emerge che due terzi degli americani (il 67% per la precisione) ritengono che il presidente dovrebbe ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca. Inoltre secondo l’85% degli intervistati Biden sarebbe troppo anziano per un secondo mandato. Un dato, questo, in aumento del 4% rispetto alla rilevazione di aprile. La conferenza di chiusura del summit dell’Alleanza atlantica diventa così l’ultimo di una serie di eventi pubblici che rischia di trasformarsi in un esame sulla salute e sulle capacità cognitive di Biden: e un errore potrebbe innescare un disastro politico.