Piano piano “Cash or Trash – Chi offre di più?” ha conquistato i telespettatori del Nove e giunto alla sesta edizione si è posizionato tra i titoli cult del mondo Warner Bros. Discovery al pari di “Casa a prima vista”. I numeri parlano chiaro. In piena estate, solo ieri, la puntata ha totalizzato il picco di ascolto di 638mila spettatori con share del 3.5% di share. La quinta settimana di programmazione del ciclo di episodi inediti partiti a giugno, sempre nella fascia dell’access di Nove, è la migliore della stagione con una media pari a 609mila spettatori con il 3.5% di share con una crescita del +12% rispetto alla settimana precedente. La puntata record di stagione, il 3 luglio scorso, ha sfiorato 700mila spettatori con il 4% di share e picchi di 840mila telespettatori. Il gran finale è atteso il prossimo 19 luglio e la Rete ha già deciso che saranno trasmesse le repliche per tutta l’estate.
Per l’arrivo della nuova stagione alla presentazione dei palinsesti a settembre, secondo quanto risulta a FqMagazine, salterà fuori qualche sorpresa e novità relativi al format.
Ma perché il programma ha suscitato così tanto interesse nel pubblico italiano? Il format, condotto da Paolo Conticini, è ispirato all’originale tedesco “Bares für Rares”. È il racconto delle storie che si nascondono dietro gli oggetti, custoditi nelle collezioni private degli amanti di arredamento, antiquariato e ricordi.
Al centro ci sono i venditori che portano in valutazione un proprio oggetto, l’esperto Alessandro Rosa ne illustra le caratteristiche e ne stima il valore. Durante l’asta, tra i rilanci dei nostri mercanti, Paolo Conticini aiuta il venditore a mettere in risalto i pregi del proprio articolo. Al tavolo dei mercanti agguerriti: Roberta Tagliavini, Giano Del Bufalo, Ada Egidio, Stefano D’Onghia e anche Federico Bellucci e Giovanni De Santis in alcune puntate.
Ma perché piace il programma? Anzitutto il concept della forza del ricordo e dell’affetto legato all’oggetto in vendita. Spesso dietro ci sono delle storie commoventi o tentativi di rimozione dopo momenti difficili. Da qui l’identificazione dello spettatore nella storia. Poi c’è la conduzione garbata e mai fuori dalle righe di Conticini, spalleggiato anche da ottimi autori. Infine, ultima ma non ultima, la giuria composta da personaggi totalmente diversi tra loro. Piccoli e semplici elementi che evidentemente hanno destato curiosità ed interesse.