Nonostante la lunga carriera e le collaborazioni importanti, da Mina a Dario Fo e Giuseppe Patroni Griffi, suo mentore, Mastelloni rivelò infatti di vivere con una pensione di 600 euro mensili. Dopo aver letto l’appello di Mastelloni, il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si è detto pronto a dargli una mano
“Compio 79 anni e davanti vedo l’abisso. Chiedo la legge Bacchelli: la piccola pensione non mi basta a pagare affitto e bollette”. È un compleanno agrodolce quello che Leopoldo Mastelloni festeggia oggi: il popolare attore napoletano vive infatti un momento complicato e torna a parlare, come ha già fatto in passato, delle difficoltà economiche dovute (anche) alla mancanza del lavoro. Nonostante la lunga carriera e le collaborazioni importanti, da Mina a Dario Fo e Giuseppe Patroni Griffi, suo mentore, Mastelloni rivelò infatti di vivere con una pensione di 600 euro mensili. E così, attraverso le agenzie stampa, ha rilanciato l’appello al Ministro della cultura per ottenere il vitalizio previsto per gli artisti “di chiara fama” che vivono in difficoltà.
LEOPOLDO MASTELLONI E L’APPELLO PER LA LEGGE BACCHELLI
Non usa troppi giri di parole Leopoldo Mastelloni spiegando alle agenzie di stampa con quale stato d’animo vive il suo compleanno: “Domani entro negli 80, ne compio 79. Ringrazio Dio per la salute e il pubblico per l’affetto. Ma non pensavo che la mia vecchiaia sarebbe stata così. Terrorizzante. Davanti vedo l’abisso. Sono stato cancellato dal teatro, depennato”. Nato a Napoli il 12 luglio 1945, cominciò giovanissimo a recitare nel rione Cavour di Napoli-Barra e a vent’anni esatti, nel 1965, debuttò ufficialmente come attore a Napoli al Teatro Esse. Da quel momento in poi non si è più fermato, spaziando dalla prosa impegnata ai testi classici, dai varietà tv di Antonello Falqui al cinema, poi nel 1984 gli scappa una bestemmia in diretta, durante Blitz, che gli costa l’allontanamento dalla Rai. Riprede con il teatro e il cinema, ma da tempo ormai per lui sembrano esserci meno ruoli. “Non lavoro e ne avrei bisogno: la piccola pensione non mi basta a pagare affitto e bollette. La legge Bacchelli? Per il momento mi è stata negata anche se ho due valigie di documentazioni. Faccio appello al ministro Sangiuliano, che è uomo di cultura, e napoletano”, rilancia oggi.
I 600 EURO DI PENSIONE E I “BRUTTI PENSIERI”
Ma come spiega il lento oblio nel quale è progressivamente scivolato? “Inspiegabile. Comunque: mai appartenuto a circoli, mai avuto santi in Parlamento e forse sono stato troppo presuntuoso, meglio dire che ho carattere, sono un volitivo. E vengo da una famiglia di magistrati, quindi non accetto il compromesso”, osserva Mastelloni. Che in diverse trasmissioni, da Storie Italiane a Pomeriggio 5 ha spesso parlato della sua difficile situazione economica, della pensione che arriva appena a 600 euro e che non gli consente una vita dignitosa. Oggi poi ammette di essere spaventato per il futuro: “Alla mia età come è logico non c’è una prospettiva. Certo ho sbagliato a non comprare una casa, ma tutto quello che ho guadagnato l’ho sempre investito per l’arte, per il palcoscenico. Qualche anno fa è stata cancellata anche una piccola pensione integrativa che avevo dalla Siae come autore drammatico”, confessa. Ecco perché il suo settantanovesimo compleanno è agrodolce: “Ho avuto una vita stupenda, ma adesso a volte ho brutti pensieri, temo la depressione. E pensare che avrei voluto festeggiare con i fuochi d’artificio”.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO SANGIULIANO
Ora però si apre uno spiraglio perché, dopo aver letto l’appello di Mastelloni, il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si è detto pronto a dargli una mano: “Le dichiarazioni di Leopoldo Mastelloni sulla sua attuale condizione di fragilità mi hanno molto colpito. In più occasioni, soprattutto a teatro, ho avuto modo di apprezzare il suo valore, il suo talento e la sua poliedricità artistica. Cercherò ogni soluzione per poterlo aiutare. E verificherò personalmente la possibilità di riconoscere all’attore il vitalizio previsto dalla Legge Bacchelli dedicato a quei cittadini italiani di chiara fama che versano in condizioni di criticità economica”.