Nei consueti nove punti di questo blog, voglio oggi parlarvi dei Massive Attack. Il leggendario gruppo britannico si esibirà sabato 13 luglio 2024 nella suggestiva cornice di Piazza Sordello a Mantova. Questo concerto è uno degli appuntamenti più attesi del Mantova Summer Festival e promette di essere un evento indimenticabile per tutti gli amanti della musica trip-hop. Partiamo!
1. La Nascita del Trip-Hop
La prendiamo larga, ragionando sulle basi. Rivolgendoci a chi di questo gruppo e del genere afferente non conosce nulla. Il trip-hop è nato a Bristol negli anni ‘90 e i Massive Attack ne sono gli indiscutibili pionieri. Formatisi nel 1988, hanno gettato le basi con “Blue Lines” (1991); un successo che inaugura di fatto la grande stagione di un certo sentire: Portishead e Tricky completano la punta dell’iceberg, rendendo Bristol l’epicentro di questa corrente e portando il genere al successo internazionale.
2. Proviamo a capire qualcosa di più sulla loro musica
Al tempo suonava come qualcosa di realmente nuovo. Hanno saputo mescolare elementi di hip-hop, dub, soul e musica elettronica in modi sorprendenti. Utilizzano il campionamento creativo, prendendo frammenti da altre canzoni e rielaborandoli per creare sonorità inedite. Ad esempio, “Unfinished Sympathy” combina archi orchestrali con beat hip-hop, dando vita a un paesaggio sonoro ricco e avvolgente. Vogliamo parlare delle collaborazioni? Vocalist come Shara Nelson e Horace Andy, aggiungono complessità ai loro brani, restituendone una profondità emotiva divenuta un vero e proprio marchio di fabbrica.
3. Coscienza Sociale e Politica dei Massive Attack
Sono storicamente attivi in varie cause, tra cui i diritti umani e la sostenibilità ambientale; musica che riflette “i problemi del mondo”. La band utilizza la propria piattaforma comunicativa per sensibilizzare i fan sulle questioni globali. Ad esempio, hanno sostenuto campagne contro il cambiamento climatico, collaborando con organizzazioni come Amnesty International. I loro concerti non sono solo eventi musicali, ma anche momenti di riflessione su temi importanti, spesso accompagnati da visual art con messaggi significativi. L’attenzione alle questioni sociali e politiche li distingue come una formazione impegnata e consapevole.
4. Nuove frontiere sonore
L’uso combinato di strumenti acustici ed elettronici è una delle caratteristiche distintive dei Massive Attack. Utilizzano sintetizzatori, drum machine, archi e chitarre, creando un suono ricco e stratificato. Tale fusione conferisce profondità e complessità alle loro composizioni, rendendo l’esperienza d’ascolto trasversale, rivolta a un pubblico attento, severo e soprattutto estremamente eterogeneo. La band è apprezzata da una fauna variegata: metallari, darkettoni, rapper, dubstepper e via dicendo, tutti uniti sotto lo stesso tetto. Non è cosa da poco.
5. I dischi
Il gruppo ha pubblicato cinque album in studio, ciascuno un tassello imprescindibile del loro percorso artistico. Difficile stabilire quale sia il disco da consigliare, poiché “il viaggio” dovrebbe comprendere tutte “le tappe”. Forse “Protection” emerge come disco più rilevante? È probabile. Forse “Mezzanine” è quello con il maggior riscontro commerciale? Quel che è certo è che rappresenta la svolta; sonorità oscure e complesse, prendono il sopravvento, brani iconici come “Teardrop” e “Inertia Creeps” scandiscono gli anni 90, un’epoca in cui la musica elettronica rinnovava profondamente i suoi intenti.
6. La musica elettronica negli anni 90
Anni rivoluzionari la cui diffusione globale si avvale di una diversificazione stilistica senza precedenti. The Prodigy e Chemical Brothers dettano il tempo della musica elettronica, così come la drum and bass si impone nei club londinesi grazie a Goldie e Roni Size. E Fatboy Slim? Ha fuso elementi di breakbeat con il rock entro un vortice irresistibile. Vogliamo parlare delle differenti forme della musica house? L’epoca dei DJ superstar parte proprio da qui. Anche il rock non sfugge alle influenze elettroniche: gli U2 con “Pop” sperimentano felicemente. Dovessi suggerire tre album iconici del periodo, sarebbero: “Leftism” dei Leftfield, “Surrender” dei Chemical Brothers e “The Fat of the Land” dei Prodigy.
7. Collaborazioni e Progetti Paralleli
Oltre alla loro carriera come band, i membri dei Massive Attack hanno esplorato molte strade parallele, arricchendo ulteriormente il loro impatto musicale. Robert Del Naja, alias 3D, è un artista visivo talentuoso e ha collaborato con registi e musicisti per colonne sonore di film, come ad esempio “Danny the Dog” di Louis Leterrier. Grant Marshall, noto come Daddy G, ha portato avanti progetti di remix e DJ set, mantenendo viva l’essenza del trip-hop.
8. Il Live. Che cosa aspettarsi
Musica, luci e visual art. È un attimo ritrovarsi ipnotizzati. Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo diverse volte: performance che divengono esperienze multisensoriali amplificate dall’impatto emotivo della musica. Ogni concerto è studiato nei minimi dettagli per offrire al pubblico un viaggio visivo e sonoro che non lascia scampo. Un live che richiede attenzione e impegno, non stiamo assistendo a un concerto di Taylor Swift… A Mantova sono confermati gli ospiti presenti in tutto il tour: Deborah Miller, Horace Andy e Elisabeth Fraser.
9. Elisabeth Fraser
Elizabeth Fraser è la voce dei Cocteau Twins, una band inscritta all’interno del calderone new wave, attiva tra il 1979 e il 1997, in grado di definire magistralmente i contorni di un genere musicale che ancora oggi non smette di ispirare: il dream pop. Si metta inoltre agli atti che Robin Guthrie e soci hanno gettato le basi per il nascente movimento Shoegaze. Parliamo di una delle cantanti più straordinarie e distintive della sua generazione; timbrica e voce ipnotizzano e risultano essere un vero e proprio strumento, le cui melodie evocano malinconia, gioia e mistero. Non troverete in nessun ambito musicale un’altra come lei. Non dico sia la migliore, ma nessuna è in grado di evocare mondi lontanissimi come fa lei. Vi basterà chiudere gli occhi… la sua voce saprà trasportarvi, non so dove, ma di certo “da un’altra parte.”
Vi lascio con la consueta playlist di questo blog. La potrete ascoltare gratuitamente sul mio account di Spotify. Ci vediamo a Mantova.
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