Nessuna censura, la copertura della Rai sulle elezioni francesi è stata del tutto sufficiente. È la linea dell’amministratore delegato della tv pubblica Roberto Sergio, che in un report inviato alla presidente della commissione di Vigilanza Barbara Floridia ha in sostanza respinto le ricostruzioni della stampa e le accuse di non aver dato spazio adeguato al risultato sorprendente delle elezioni francesi. In particolare aveva suscitato le proteste di cdr, Usigrai e opposizioni il fatto che Rainews24 – il canale dedicato all’attualità in tempo reale – si stesse occupando del Festival delle Città Identitarie di Pomezia, diretto dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini, vicini (sia il festival sia il direttore) alla destra di governo. La linea di Sergio è riconfermata oggi da una nota congiunta firmata dall’ad insieme al direttore generale Giampaolo Rossi. “L’attenzione e l’impegno con i quali i giornalisti Rai hanno seguito le elezioni francesi della scorsa settimana, così come quotidianamente seguono, dall’Ucraina a Israele, i grandi fatti dell’attualità, sono la dimostrazione di quanto il servizio pubblico sia fedele al suo compito di informare il pubblico e di offrire strumenti per leggere il nostro tempo, al di là di inutili quanto pretestuose polemiche“.

Per l’Usigrai Sergio “nega la realtà di un’azienda che viene progressivamente meno al suo ruolo di servizio pubblico. Sergio non può dire che la Rai ha garantito un’ampia copertura delle elezioni francesi. Il pubblico, per essere adeguatamente informato, la sera dello spoglio francese, ha dovuto sintonizzarsi su altri canali perché, a viale Mazzini, è stato ritenuto sufficiente mandare in onda un breve speciale a tarda sera sul Tg3, oltre a quello prodotto dal Giornale Radio”. Quello che il sindacato contesta, a fronte dei dati che Sergio snocciola su “quanto” Rainews si è occupata delle elezioni francesi, è che “la stessa sera, aprire il tg delle 22, sempre su Rainews, con una diretta, ineditamente lunga, di 8 minuti, dal festival delle identità di Pomezia, cancellando ogni gerarchia delle notizie, primo obbligo e responsabilità per qualsiasi direttore”.

Il report di Sergio arriva su richiesta di Floridia anche in previsione di audizioni e valutazioni della commissione. Secondo Sergio, però, il caso non esiste. Il Tg1 delle 20, dice, ha informato gli utenti del servizio pubblico “con un’ampia pagina che ha previsto non solo diversi collegamenti in diretta da Parigi, ma ha consentito di ascoltare in diretta la voce dei protagonisti”. A quell’ora erano appena usciti i primi exit poll. Anche Tg2 e Tg3, continua l’ad, hanno dato ampia copertura e su Rai3 “uno speciale è stato trasmesso dopo le 23 per poter analizzare in diretta i dati consolidati”. Rainews24, continua il dirigente Rai, “ha seguito con uno speciale le elezioni a partire dalle 19.55 e poi “il flusso di notizie e aggiornamenti è proseguito per tutta la serata e la notte”. Ha calcolato che sulla rete all news tra le 18 del 7 luglio e le 6 dell’8 luglio alle legislative in Francia sono stati dedicati 321 minuti. Sullo sfondo la scelta di Radio Rai che ha fatto uno speciale in diretta a partire dalla chiusura delle urne.

L’Usigrai però contestualizza i dati dati dall’ad. “Auspichiamo allora che la Vigilanza non si fermi alle parole di Sergio, ma verifichi i dati reali – incalza il sindacato della Rai – Utile, ancora una volta, il caso di Rainews: nel calcolo dei minuti dedicati alla Francia, portato da Sergio a dimostrazione della presunta ampia copertura dell’evento che ha segnato il futuro dell’Unione europea, sono conteggiate anche le repliche delle rassegne stampa. Mezzucci che mortificano l’azienda e il giornalismo. A questo punto siamo noi a domandarci chi stia tutelando l’azienda e chi invece danneggi, per davvero, la reputazione della Rai”.

Resta il clima molto complicato a Rainews24 dopo l’ennesimo scontro tra il direttore Paolo Petrecca – il quale non fa mistero di simpatizzare per il partito della premier – e il comitato di redazione. La rappresentanza sindacale della redazione ha accusato il direttore di aver dato “spazio a un evento non scevro da interessi e legami personali”. Quest’ultimo ha replicato depositando un esposto al consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti. A difesa di Petrecca – e contro Floridia – si è schierato Fratelli d’Italia, mentre il Pd parla di “dati farlocchi”. Di sicuro il tema tornerà al centro del dibattito in commissione di Vigilanza.

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