Libri e Arte

“Se non sai come dirlo, dillo in siciliano”: i segreti del fenomeno Instagram #siciliansays che insegna anche a britannici e americani i segreti del dialetto siculo

Il progetto è nato per promuovere la ricchezza del nostro patrimonio linguistico

di Andrea Conti
“Se non sai come dirlo, dillo in siciliano”: i segreti del fenomeno Instagram #siciliansays che insegna anche a britannici e americani i segreti del dialetto siculo

E pensare che tutto è nato per un omaggio sentimentale, legato a una figura importante della sua famiglia. Poi piano piano #siciliansays su Instagram ha iniziato ad ingranare fino a raggiungere, ad oggi, 183mila follower. La formula è semplice e la spiega bene l’ideatore della pagina, Giacomo Moceri, nel suo libro “Amunì. Let’s go – Se non sai come dirlo, dillo in siciliano” (Giunti Editore).

Non sono un linguista né un dialettologo – premette Moceri -, sin dal primo post ciò su cui mi sono maggiormente concentrato è stato trovare il modo per tradurre alla lettera e poi spiegare in inglese il significato delle parole ed espressioni più emblematiche del siciliano con lo scopo di renderle universali e comprensibili a chiunque”.

E ancora: “Quando nel marzo del 2019 ho pubblicato su Instagram il primo post #siciliansays, non avrei mai potuto immaginare che un giorno mi sarei ritrovato a raccogliere alcuni tra i contenuti più iconici in un libro. Il progetto è nato con lo scopo di promuovere la bellezza e la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio linguistico, permettendo a chi non è siciliano di imparare a conoscere il significato delle sue parole ed espressioni più rappresentative e a chi è siciliano di tener sempre vivo il legame con la propria terra e di riavvicinarsi alle proprie radici linguistiche, sociali e culturali. Dalle espressioni quotidiane che testimoniano la saggezza dei nostri avi, ogni capitolo è un tuffo nel cuore pulsante della Sicilia”.

I capitoli del libro indicano bene i gruppi sotto i quali si dipanano una miriadi di detti e frasi: “Le camurrie sono sempre dietro l’angolo”, “In Sicilia non esiste futuro”, “Dei rucculi e dei lamenti”, “Bestiario umano siciliano”, “A tavolaaa!”, “il risparmio energetico”, “Amuri è Amuri”, “Parole poco carine e altre imprecazioni”, “Dice il vecchio saggio” e “Mafia, termosifoni e altri stereotipi”

Ma il progetto, come già spiegato all’inizio, ha una ispirazione affettuosa e lo si legge nella prima nota del libro: “A mio nonno Andrea che da sempre con il suo proverbio “Ficu fatta, carimi ‘mmucca” (“Fico maturo cadimi in bocca”- “Mature fig fall in my mouth”) ha incanalato la mia determinazione”.

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