“La Cina? Le chiediamo di non sostenere militarmente la Russia, ma anzi di convincerla a tornare a più miti consigli, abbandonare i territori illegalmente occupati e sedersi ad un tavolo di pace con Zelensky, altrimenti dovremmo accettare le proposte di Putin che dice di arrenderci, ma la resa è il contrario della pace”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di una conferenza stampa alla Farnesina.

“Noi non siamo per la resa ma per il pareggio, per fare in modo che ci sia equilibrio nel confronto militare fra la Russia e l’Ucraina – ha proseguito il ministro degli Esteri – e quindi che la Russia non sia la vincitrice della guerra ma sia costretta a ritirarsi dalle zone occupate nel quadro di un accordo politico che porti alla pace”. “Crediamo che la Cina possa svolgere un ruolo proattivo per convincere i russi a seguire questo percorso”, ha aggiunto.

Parlando dei rapporti commerciali con il Paese, Tajani ha detto che l’Italia considera la Cina “un competitor, ma un competitor con cui vogliamo avere rapporti costruttivi”. “Siamo usciti dalla via della Seta, senza fare polemica e parlare male di questa iniziativa che però a noi non ha portato grandi vantaggi”, ha proseguito, definendo poi “scellerata” la scelta di bloccare la produzione di auto non elettriche dal 2035.

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