Ambiente & Veleni

Terra dei fuochi, il mio grazie ai prefetti anti-roghi che ci danno ancora speranza

La Provvidenza esiste e come in tutti i secoli spesso agisce sulla spinta di un utopista Santo assecondato dal Re o dal potente di turno. E’ quanto sta accadendo a Caivano che sta rinascendo tutta grazie alla “simpatia” efficace tra Padre Maurizio Patriciello e la Premier Giorgia Meloni. E’ inutile negarlo: da San Filippo Neri a Sant’Antonio, ha sempre funzionato così. Di norma solo dopo e non durante la vita di questi Uomini Santi della Speranza.

E’ per me perciò bellissimo avere conosciuto e percorso un pezzo di strada insieme al mio migliore allievo di “munnezza” Patriciello, anche se ora non lo vedo e non lo sento più come prima. Sino ad oggi unica manifestazione concreta di intervento dello Stato almeno sul versante del controllo e coordinamento delle azioni di repressione in Terra dei Fuochi campana era stata la istituzione, unica in Italia, del “Prefetto anti roghi” presso la Prefettura di Napoli. Fu un “regalo” della ministra Annamaria Cancellieri quando si rese conto, ascoltandoci, che il fenomeno “Terra dei Fuochi” in Campania era tutt’altro che spento e tantomeno sotto controllo.

Il primo fu il prefetto Donato Cafagna che, senza risorse specifiche e senza mezzi adeguati, ha comunque avviato una concreta opera di raccordo operativo tra le Forze dell’Ordine, le Polizie Locali con i Comuni interessati e noi Associazioni e Medici dell’Ambiente che portò alla firma del primo Protocollo contro Terra dei Fuochi da cui ebbe origine successivamente la prima legge penale ambientale nel 2015. Ricordo che Terra dei Fuochi non è un luogo specifico ma un fenomeno criminale (di impresa e non di camorra) che coinvolge ed uccide l’Italia intera ancora oggi.

Da allora (2014) noi a Napoli abbiamo i “Prefetti della Speranza” il cui incarico oggi è ricoperto da Ciro Silvestro che, d’intesa ed in sinergia con il Prefetto di Napoli Di Bari, sembra particolarmente intenzionato ad ottenere risultati concreti in tempi brevissimi, almeno sul versante di azioni concrete di controllo del territorio, controllo delle filiere dei rifiuti e soprattutto di avvio di bonifiche rimaste fino ad oggi in Campania soltanto un sogno. Purtroppo i dati epidemiologici in costante peggioramento confermano tristemente e senza pietà ancora oggi l’ignavia gestionale e il negazionismo di regime (forse meglio di Regione) che ha solo peggiorato e non migliorato la situazione sanitaria in questi ultimi tre lustri.

Noi Medici dell’Ambiente siamo costretti a restare i “Crociati della Verità” come ci ha definito, e non con simpatia, l’assessore Bonavitacola. E così mentre risplende il modello Caivano, ad Acerra si ridimensionano i dati epidemiologici per “evitare allarmismi”. L’ignavia e il negazionismo degli ultimi 15 anni ha aggravato la situazione sanitaria ad Acerra: i dati forniti per Comune e distretto sanitario dalla Asl 2 nord ad ottobre 2024 hanno confermato la “specificità acerrana”, epicentro della incidenza di cancro in Italia con un picco di 1047/10mila casi. Ed oggi? Ebbene, resisi conto che questo dettaglio, essenziale ma particolarmente grave, poteva “creare allarmismo” per il 2019, i casi sono stati di nuovo “diluiti” rimettendoli tutti insieme all’interno di tutta la Asl Na 2 nord.

Abbiamo ben compreso come sarà proibito a qualunque costo a chiunque di continuare a dare dati precisi e specifici per Acerra con regolarità annuale. Una ignavia studiata a tavolino mentre è in atto il contenzioso legale tra Regione Campania e gestore A2a su chi si deve “pappare” ben 58 milioni di euro di soli extraprofitti derivanti dalla produzione di energia del maxi inceneritore di Acerra. Basterebbe lo 0.50 % di questi 58 milioni di extraprofitti per assicurare al Comune di Acerra dati regolari precisi e dettagliati sullo stato di salute degli acerrani per i prossimi venti anni. Noi Medici dell’Ambiente lo richiediamo a gran voce! Non permetteremo che tutti si fermi di nuovo! Questa domanda e questa battaglia per la verità ha segnato tutta la nostra vita che poteva scorrere molto più ricca e tranquilla facendo silenzio. La nostra deontologia professionale ce lo impedisce!

In questi giorni con Bernardo Iovene di Report stiamo rifacendo il punto della situazione ambientale e sanitaria in “Terra dei Fuochi” e specialmente ad Acerra: dove eravamo rimasti? Ho ritrovato le “Mamme delle cartoline” che si sono ribellate al dolore immenso della morte dei propri figli ingaggiando con noi questa battaglia di verità. Ho potuto di nuovo toccare con mano la follia schizofrenica della nostra nedicina che pensa soltanto a curare e non a prevenire le malattie. Tutte le mamme che abbiamo ri-incontrato hanno ripreso a vivere, a fare figli e a riempire di vita nuova quelle terrificanti camerette vuote grazie al loro impegno sociale e ambientalista.

L’unica tra loro che, combattendo alla morte, è riuscita a fare sopravvivere la propria figlia mi ha però commosso sino alle lacrime ricordandoci quanto sia durissimo vivere ogni giorno con un figlio vivo ma ammalato grave sin dai primi anni di vita e che ogni giorno si sveglia con il terrore della ricaduta. E’ schizofrenia pura affermare: “Non preoccupatevi di ammalarvi di cancro perché vi curiamo molto meglio!” specie in Campania. E’ schizofrenia pura. Il cancro specie nei bambini dobbiamo evitarlo, non curarlo. E così oggi i “Prefetti della Speranza” che hanno deciso di iniziare una battaglia concreta per ottenere innanzitutto l’avvio di azioni concrete di bonifiche hanno un motivo in più per esserlo ed operare al meglio.

Ieri a Nola abbiamo ricordato specificamente il sito Agrimonda che potrebbe essere definitivamente bonificato in pochi mesi dopo un incendio di cancerogeni fitofarmaci e pesticidi dall’agosto del 1995! Io, insieme a tutti i cittadini campani di Terra dei Fuochi, devo però riuscire a non perdere la Speranza: per questo dico grazie ai nostri “Prefetti anti roghi”, unici in Italia!