Salute

Tumore della prostata, con la prevenzione il 91% dei malati sopravvive al cancro a 5 anni dalla diagnosi. Il 16 luglio convegno a Roma

Contro il cancro il rimedio più importante è la prevenzione: sentita, risentita, abusata, questa frase rappresenta una verità incontrovertibile. Specie in alcuni casi. Quello più eclatante è il tumore della prostata, il più diffuso tra la popolazione maschile italiana. La statistica parla chiaro: secondo i dati de I Numeri del Cancro di AIOM, solo nel 2023 sono state stimate 41mila diagnosi, ovvero il 19,8% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini. Inversamente proporzionale è però la mortalità: nonostante il numero crescente di diagnosi, il rischio di un esito infausto è ridotto, specialmente se la malattia viene individuata e trattata tempestivamente. Anche in questo i numeri dicono tutto: le persone che restano in vita dopo una diagnosi di tumore della prostata sono 564mila, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 91%. Quando si dice l’importanza della prevenzione.

Di questi dati e delle più moderne strategie di cura e prevenzione se ne parlerà martedì 16 luglio a Roma a Palazzo Baldassini, sede dell’Istituto Luigi Sturzo. L’evento istituzionale PROSpective – Qualità di vita e tumore della prostata: evoluzione terapeutico-gestionale per il paziente è organizzato da Cencora-Pharmalex, con il patrocinio di AIRO – Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Europa Uomo e SIURO – Società Italiana di Uro-Oncologia e con il contributo non condizionato di Astellas Pharma. A confrontarsi sul tema ci saranno clinici, istituzioni e Associazioni pazienti: al centro del confronto le più innovative tecniche chirurgiche e i relativi trattamenti terapeutici, che garantiscono ottimi risultati in quasi il 100% dei casi, a condizione che la diagnosi sia tempestiva. In tal senso, grazie alla maggiore diffusione di esami (tra cui il test PSA) è possibile una presa in carico tempestiva del paziente. Inoltre, i trattamenti farmacologici e le relative innovazioni hanno migliorato il tasso di sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.

Nel tumore alla prostata il percorso è chiaro e va dalla diagnosi precoce, attraverso programmi di screening, fino alla diagnosi tempestiva che porta al trattamento grazie a team multidisciplinari. Tradotto: oltre all’urologo, è strategico coinvolgere anche oncologi radioterapisti, oncologi medici, anatomo-patologi, psicologi e infermieri. Come per altre patologie oncologiche, infatti, anche il tumore della prostata richiede una corretta gestione clinico-assistenziale fondata su una piena integrazione tra vari specialisti, così da garantire al paziente una presa in carico funzionale alle diverse esigenze che la patologia richiede.