Potrebbe cominciare a sciogliersi l’intrigo dietro alla scomparsa di Mara Favro, la donna sparita nel nulla la notte tra il 7 e l’8 marzo 2024 tra Chiomonte e Susa, nel Torinese, dopo aver finito il turno di lavoro in una pizzeria della zona.

Come riportano Repubblica e Corriere, i carabinieri hanno infatti iniziato ieri, venerdì 12 luglio, la prima fase dei rilievi sulla punto rossa, sequestrata ormai un mese fa e di proprietà di una persona esterna alle indagini che, secondo una ricostruzione sarebbe stata guidata quella sera dall’ormai ex pizzaiolo del locale, Cosimo Esposito. Le analisi serviranno a cercare tracce biologiche o altro utile a verificare se la donna sia effettivamente salita sul mezzo la sera della scomparsa per avere un passaggio fino a casa.

Dopo la denuncia del fratello della 51enne, Fabrizio Favro, per omicidio e occultamento di cadavere, ci sono infatti due indagati, Vincenzo Milione, detto Luca, titolare del ristorante-pizzeria dove Favro lavorava da appena otto giorni, e, appunto, l’ex pizzaiolo del locale, Esposito, che si è licenziato il giorno dopo la scomparsa della donna. Secondo quanto detto dal titolare del locale, infatti, Favro dopo il turno avrebbe avuto un passaggio proprio da Esposito, alla guida della punto rossa, mentre il pizzaiolo sostiene il contrario, e cioè che è stata Favro a dargli un passaggio.

Così è stato disposto un “accertamento tecnico irripetibile” sull’auto con urgenza. Urgente sì, perché caldo e altri fattori potrebbero alterare le eventuali tracce di presenza della donna a bordo dell’auto.

Intanto mercoledì i due indagati, al momento senza ipotesi di reato, hanno parlato alla trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto, replicando ai sospetti su di loro. Esposito ha raccontato di essersi licenziato il 9 marzo scorso e detto di essere effettivamente sceso a Susa con Favro dopo il turno di lavoro, ma che poi la donna era risalita a Chiomonte perché aveva dimenticato nella pizzeria le chiavi e le sigarette. “L’ultima persona che l’ha vista viva è stato Milion”, ha affermato Esposito. Accusa che il titolare del locale ha rispedito al mittente, raccontando che sì Favro era tornata a Chiomonte in autostop verso le 2,30 di notte per recuperare le chiavi di casa, ma che poi si era incamminata verso Susa dicendo che avrebbe chiamato qualcuno per un passaggio. Milione ha raccontato che Mara Favro gli aveva detto di non poter dormire a Chiomonte perché aveva un appuntamento con un poliziotto l’indomani mattina.

L’automobile è stata recuperata dai carabinieri a Bussoleno (Torino) nella disponibilità del proprietario, un uomo di origini straniere completamente estraneo alla vicenda: secondo le indagini in quel periodo aveva prestato la vettura a Esposito in vista di un eventuale acquisto (poi non andato a buon fine).

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