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Torna l’incubo Covid al Tour de France: tre ciclisti si ritirano. Da Vingegaard a Evenepoel, rispuntano le mascherine

Test rapidi e protocolli di sicurezza: sembra di essere tornati nel 2021

Immagini che non promettono nulla di buono. Al Tour de France aleggia uno scenario che non si vedeva da oltre tre anni. Torna l’incubo Covid, tra mascherine e ritiri. Sono già tre i corridori che hanno abbandonato l’evento negli ultimi giorni per motivi di salute legati al virus. Una situazione delicata che sta mettendo alla prova i corridori e l’intera manifestazione. Il primo ad annunciare il ritiro è stato il danese Michael Morkov: “Nonostante il corridore si senta bene e non abbia sintomi essenziali, lo staff medico dell’Astana Qazaqstan Team ha deciso di fermare il corridore, prima di tutto, per proteggere la sua salute dagli effetti a lungo termine che il virus potrebbe provocare in futuro”. E dopo Pello Bilbao della Bahrain-Victorious, l’ultimo (per ora) ad aggiungersi alla lista è stato il britannico Tom Pidcock: “Tom mostra sintomi di Covid-19 e, su consiglio del nostro team medico, ora tornerà a casa per riprendersi”, ha reso noto il team Ineos Grenadiers. L’allarme torna a farsi sentire, come non mai negli ultimi anni.

Torna l’incubo Covid: il ciclismo si attiva
Mascherine, test rapidi e protocolli di sicurezza: è il 2024 ma sembra di essere tornati nel 2021. Scene che di certo non passano inosservate e che, per certi versi, spaventano il mondo dello sport. La Visma-Lease a Bike di Jonas Vingegaard, è stata la prima squadra ha reintrodurre determinate regole per prevenire il contagio. Diversi corridori lo scorso mese di giugno si sono ammalati e un paio, ovvero Sepp Kuss e Tao Geoghegan Hart, hanno dovuto rinunciare al Grande Boucle. Anche Remco Evenepoel si è presentato alla partenza della tappa di sabato con la mascherina sul viso.

Pogacar aveva allertato: “Contratto il virus: ero ammalato e molto stanco”
“Dieci giorni fa ho avuto il virus. Mi sono ammalato e mi sentivo molto stanco. Per questo, c’era qualche punto interrogativo. Sono rimasto senza bici solo per un giorno, poi ho pedalato al chiuso sui rulli. E quando non mi sono più sentito male, ho ricominciato a pedalare fuori. Onestamente, mi sento benissimo adesso. Non è stato troppo pesante, ma più simile a un raffreddore“. Queste le parole di Tadej Pogacar – risalenti allo scorso 28 giugno – poche ore prima dall’inizio del Tour de France. Secondo quanto dichiarato, il ciclista sloveno aveva contratto il virus a metà giugno, seppur avendo sintomi di piccola portata. Dunque, lo sloveno sarebbe quello meno a rischio. Stessa cosa è accaduta a Juan Ayuso: lo spagnolo è tornato regolarmente per il Giro di Francia ma è stato costretto a ritirarsi nel corso della 13esima tappa per altri motivi.