Le bombe di Israele sugli sfollati palestinesi. Sabato mattina l’esercito di Tel Aviv ha compito una serie di raid aerei nella regione di al-Mawasi, a ovest di Khan Younis: il ministero della Sanità di Gaza riferisce di almeno 90 morti, metà dei quali donne e bambini. L’agenzia di stampa palestinese Wafa parla anche di 300 di feriti, con decine di persone ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici colpiti. Al-Mawasi ospita migliaia di sfollati palestinesi, fuggiti dopo l’avvio dell’operazione israeliana nella Striscia di Gaza: l’area era stata designata dalla stesso esercito israeliano come ‘zona umanitaria sicura’.
Era Mohammed Deif, il capo dell’ala militare di Hamas, l’obiettivo dei raid israeliani condotti sull’area di al-Mawasi, ha spiegato l’esercito israeliano (Idf), sottolineando che l’altro obiettivo era il comandante della brigata Khan Yunis di Hamas, Rafàa Salameh. “Israele ha attaccato oggi a Gaza nel tentativo di eliminare Mohammed Deif”, ha confermato il premier Benyamin Netanyahu ma aggiungendo che “non c’è certezza assoluta assoluta che ci siano riusciti“, ha detto definendo Deif un “arci-terrorista” e assicurando che “in un modo o nell’altro” Israele eliminerà la leadership di Hamas: sconfiggere il gruppo palestinese è un “prerequisito per sconfiggere l’asse del male”, ha detto Netanyahu.
La tv saudita al-Hadath riferisce che Mohammed Deif sarebbe rimasto gravemente ferito nei raid israeliani, mentre il comandante Salameh sarebbe rimasto ucciso. Ma l’emittente libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che “le affermazioni israeliane sul ferimento di Deif sono infondate”.
Secondo quanto riporta il Times of Israel, i due si trovavano in un edificio basso fra la zona di al-Mawasi e Khan Younis, in una zona civile ma non in una tendopoli di sfollati palestinesi. Stando sempre a fonti militari citate dal Times of Israel, altre decine di agenti di Hamas si trovavano nell’area del sito quando è stato preso di mira, comprese guardie. Le aree di al-Mawasi e Khan Younis occidentale fanno parte della zona umanitaria designata da Israele, ma l’Idf afferma che l’attacco sia stato preciso e abbia preso di mira solo il sito di Hamas.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant è riunito con i vertici delle Forze di difesa e dello Shin Bet, il servizio segreto interno, “alla luce degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza”. Presenti il tenente generale Herzi Halevi e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, è stato aggiornato “su tutti gli sviluppi” relativi a Gaza e “continua a ricevere aggiornamenti regolari”. L’ufficio del premier ha sottolineato che Netanyahu all’inizio della guerra “ha dato una direttiva permanente per eliminare gli alti funzionari di Hamas” e che terrà una valutazione della situazione con funzionari della sicurezza e militari per discutere i prossimi sviluppi e passi.
Hamas invita i palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est a “mobilitarsi” in risposta all’attacco israeliano di sabato mattina. “Facciamo appello a tutte le brigate della resistenza affinché si mobilitino per Gaza e in fedeltà al sangue dei martiri”, si legge nella dichiarazione diffusa dal gruppo su Telegram e citata da Al-Jazeera. “Invitiamo le masse del nostro popolo palestinese in Cisgiordania e a Gerusalemme a manifestare massicciamente contro l’occupazione sionista criminale e i coloni terroristi che stanno creando scompiglio nei villaggi e nelle città, e a impegnarsi in scontri in difesa della nostra terra e del nostro diritto alla libertà e all’indipendenza”, dichiara Hamas.
Al-Mawasi “area sicura”
Le forze israeliane avevano dichiarato al-Mawasi “area sicura” dopo aver ordinato agli sfollati di Rafah di trasferirsi a Khan Younis, in seguito all’inizio dell’operazione nella città al confine con l’Egitto, il 7 maggio scorso. La “safe zone” dovrebbe essere un luogo nel quale i civili possono trovare rifugio senza correre pericoli. Invece questa mattina sopra le loro teste sono piovute le bombe di Tel Aviv.