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Ucraina, scontro Paita-Fassina a La7. “Serve azione militare della Ue, non un arretramento”. “La guerra non la vinci, devi negoziare”

Scontro vivace a Omnibus (La7) tra la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, e Stefano Fassina, fondatore dell’associazione culturale e politica Patria e Costituzione, sull’ultimo vertice Nato e sulla guerra in Ucraina.
Fassina critica i media per aver nascosto con le notizie sulle gaffe di Joe Biden il messaggio preoccupante emerso da Washington, quello di “una guerra militare e commerciale contro il resto del mondo”: “Riarmare con le batterie anti-missilistiche il fronte orientale della Ue, così come è stato deciso dalla Nato, vuol dire aggravare lo scenario militare. Il messaggio drammaticamente preoccupante che è uscito è quello di un Occidente che si barrica contro il resto del mondo – spiega – che non è solo Putin, attenzione: si barrica contro la Cina, l’India, il Sudafrica, il Brasile. Avanziamo a velocità supersonica verso uno scenario di una guerra caldo-fredda che per noi diventa esiziale. Attenzione a sottovalutare dietro i problemi di Biden quello che viene: questa strategia della Nato, che è stata accettata con una passività agghiacciante da tutti i governi europei, è suicida per noi”.
Fassina invoca quindi un’agenda alternativa da parte della Ue, che non vuol dire assolutamente uscire dalla Nato: “Se non succede, temo che per noi europei e per tutto l’Occidente siano guai molto seri“.

Di diverso avviso è Paita: “Io penso che l’Occidente sia a rischio e che debba avere un’azione forte contro le autocrazie che minacciano questa visione del mondo, che io difendo senza reticenze. Questo non significa rinunciare all’azione diplomatica, perché la auspichiamo tutti, però avendo ben chiaro qual è il pericolo e la posta in gioco”.
“Lasciamo a Orban l’azione diplomatica – replica Fassina – Forse oltre ad auspicarla, qualcuno la dovrebbe pure praticare“.
“Noi vogliamo un’Europa più forte e diversa – ribatte Paita – Io rivendico la posizione dell’Occidente”.
“Anche io rivendico l’Occidente”, risponde l’ex viceministro dell’Economia.
“Non mi pare”, commenta la parlamentare renziana.

“Il punto è come rivendicare la posizione dell’Occidente – osserva Fassina – Se tu ti barrichi contro il resto del mondo, temo che quell’Occidente che tutti vogliamo difendere non vada molto lontano. Oltre alle chiacchiere, ci sono le scelte concrete. Se i socialisti europei votano come rappresentante della politica estera e della sicurezza della Ue la premier estone (Kaja Kallas, ndr), che legittimamente ha una posizione da super-escalation sulla Russia, quella strategia diplomatica diventa sempre più lontana. Quindi, attenzione: alle parole devono seguire i fatti, altrimenti non siete credibili“.

“Fassina – ribatte Paita – non ho mai visto un’azione diplomatica degna di questo nome che parta dal presupposto adi un indebolimento del fronte dell’Occidente”.
“Ma quale indebolimento?”, insorge Fassina.
Paita rivendica la necessità di una “nostra azione anche dal punto di vista militare”, suscitando la contrarietà dell’ex deputato dei Verdi Paolo Cento: “Ma sono 2 anni e mezzo che continua l’azione militare: non ha prodotto risultati e ha indebolito le relazioni dell’Europa, perché il mondo in gran parte va da un’altra parte”.
“E allora cosa proponete? – ribatte la senatrice di Iv – Un arretramento?”.
“No, proponiamo la politica, cioè il negoziato – risponde Fassina – La guerra in Ucraina non la vinci, devi negoziare con Putin“.