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Da Lincoln a JFK, i 16 attentati contro presidenti e candidati nella storia degli Usa

La storia politica statunitense è puntellata di attentati contro i presidenti. Sin dalle origini, visto che nel 1865, Abraham Lincoln, 16esimo presidente venne ucciso dai colpi sparati da John Wilkes Booth durante uno spettacolo al Ford’s Theatre di Washington. Era già sopravvissuto ad altri due tentativi di eliminarlo. Trent’anni prima, nel 1835, a rischiare la […]

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La storia politica statunitense è puntellata di attentati contro i presidenti. Sin dalle origini, visto che nel 1865, Abraham Lincoln, 16esimo presidente venne ucciso dai colpi sparati da John Wilkes Booth durante uno spettacolo al Ford’s Theatre di Washington. Era già sopravvissuto ad altri due tentativi di eliminarlo. Trent’anni prima, nel 1835, a rischiare la vita era stato Andrew Jackson, 7mo presidente, “graziato” da una pistola inceppata. Nel 1881 il repubblicano James A Garfield morì per i postumi di un attentato in cui venne colpito da due pallottole mentre stessa sorte toccò nel 1901 a William McKinley bersaglio di un anarchico. Anche Theodore Roosevelt fu colpito al petto durante un comizio nel 1912 ma fortunatamente sopravvisse. Il successivo tentativo di omicidio vide protagonista Franklin Roosevelt. Nel 1933, poco prima del suo insediamento, un disoccupato gli sparò mancandolo e colpendo invece il sindaco di Chicago Anton Cermak che morì.

L’attentato più noto rimane quello avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas. Nella città texana John Fitzgerald Kennedy fu assassinato dai colpi sparati con un fucile contro la macchina scoperta del corteo su cui viaggiava, lentamente, insieme alla moglie Jacqueline. Ad oltre 60 anni dell’uccisione non è ancora stata fatta piena chiarezza sulle responsabilità e la dinamica dell’uccisione di Kennedy. Tante le ricostruzioni che sono state oggetto di innumerevoli libri e film per un accadimento che ha segnato profondamente l’opinione pubblica di tutto il mondo. Stessa sorte toccò 5 anni più tardi a Robert Kennedy fratello di John Fitzgerald, in corsa per la nomination repubblicana e ammazzato durante un convegno a Los Angeles.

Diversa natura e matrice dei successivi attentati. Nel 1975 Gerald Ford ne subì due. La prima volta fu preso di mira da un appartenente alla setta di Charles Manson, la seconda da un’aspirante rivoluzionaria. Nel 1981 fu la volta di Ronald Reagan, gravemente ferito dai colpi sparati da uno squilibrato all’uscita di un evento a Washington. L’attentatore, John Hinckley, disse che quella azione voleva attirare l’attenzione dell’attrice Jodie Foster. Nel 1995 un ex soldato di nome Francisco Duran, crivellò di colpi la facciata della Casa Bianca con l’intenzione di colpire Bill Clinton contro cui aveva sviluppato un odio patologico. In tutto, nella storia americana, si contano 16 attentati contro presidenti e candidati alla presidenza.